Fiat oggi al 46% di Chrysler Caccia al prestito «verde» Usa

In giornata Fiat salirà al 46% di Chrysler. Ad annunciarlo, contemporaneamente, saranno due comunicati, uno proveniente da Auburn Hills e l’altro da Torino. Sergio Marchionne darà infatti il via libera al rimborso di 7,5 miliardi di dollari ricevuti due anni orsono dal Tesoro Usa (5,8) e da quello canadese (1,7). Il gruppo ha appena sottoscritto con le banche il rifinanziamento del debito. Inviato il maxibonifico, Fiat farà scattare l’esercizio call sulla casa americana per una cifra poco sotto 1,3 miliardi. A quel punto il Lingotto avrà raggiunto il 46% di Chrysler e Marchionne potrà rientrare in Italia. Parte della missione risulterà compiuta. Sempre a partire da oggi, e per i prossimi 12 mesi, infatti, Fiat avrà la possibilità di accaparrarsi anche il 6,6% delle quote Chrysler nelle mani della Casa Bianca, mentre entro fine anno rileverà un altro 5%, gratuitamente, nel momento in cui venderà un modello che consumi un gallone di benzina ogni 40 miglia (circa 17 km/litro). E così il pacchetto americano in mani italiane salirà al 57,6% complessivo. Il percorso per crescere ancora in Chrysler, fino a oltre il 70%, si completerà entro il 2016 quando Torino potrà acquisire il 40% del 67,7% della partecipazione detenuta dal fondo Veba. Tra l’1 luglio 2012 e il 31 dicembre 2016, ogni sei mesi, il Lingotto avrà modo di crescere per gradi fino a più del 70 per cento.
Con il maxirimborso programmato oggi, Marchionne intende dare alla Casa Bianca un nuovo forte segnale allo scopo di ottenere dal Tesoro il finanziamento «verde» di 3,5 miliardi, cercando soprattutto di convincere il governo Usa che quel denaro sarà utilizzato nell’interesse dei contribuenti americani. A incassare il prestito sono già state Ford (5,9 miliardi a un tasso del 3%), Nissan (1,6 miliardi), e le «piccole» Fisker (435 milioni) e Tesla (465 milioni di dollari), entrambe specializzate nella produzione di vetture elettriche di alta gamma. Chrysler, invece, è ancora al palo. «Credo proprio - osserva Stefano Aversa, presidente di AlixPartners - che Chrysler sarà la lieta novella del 2011.

Tutto sta coincidendo positivamente: la casa è stata rilevata da Fiat nel suo momento di minor appeal; i costi strutturali e storici sono stati ridotti all’osso prima e durante la riorganizzazione sotto la protezione del Chapter 11; il Lingotto ha rinforzato il management con l’inserimento di pedine fondamentali, a partire dal cfo Richard Palmer); sono state accorpate varie funzioni e il programma per rendere la gamma più ecologica procede spedito».

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