Fiat prepara i primi modelli per la Chrysler targata Torino

Si delineano le prima novità concrete dell’era Fiat-Chrysler. A Balocco (Vercelli), alla pista sperimentale del Lingotto, due giornate full time, in pieno stile americano, per il team Fiat-Chrysler che ha lavorato alla messa a punto del piano per il rilancio del marchio di Detroit.
L’ad Sergio Marchionne insieme agli uomini della produzione e del marketing cerca di capire su quali modelli puntare per il mercato a stelle e strisce. In particolare, si tratta di decidere quali saranno le vetture Chrysler cui applicare motori e tecnologia Fiat per risalire nelle graduatorie di vendita Oltreoceano. Da tempo si parla dello sbarco della 500 negli Stati Uniti, operazione dal sicuro effetto immagine. Ora bisogna stabilire in quali stabilimenti Chrysler produrre la vettura portabandiera del made in Italy.
Ma Marchionne è altrettanto concentrato sulle strategie con cui aggredire i segmenti superiori del mercato americano, dove bisogna affrontare la concorrenza di big come Toyota e Honda. Si tratta per ora di ipotesi, ma nonostante il riserbo, dalle prime indiscrezioni sembra che lo sforzo di Fiat-Chrysler si concentrerà sulla creazione di sinergie con i nuovi modelli della Alfa Romeo, la Milano e la Giulia, prossime eredi rispettivamente della 147 e della 159. Un pianale comune, pur con qualche modifica, verrà probabilmente condiviso anche dalla Chrysler Sebring e dalla Dodge Avenger. C’è poi il capitolo dei monovolume. Come già anticipato da il Giornale, il restyling della gamma dovrebbe prevedere una piattaforma unica per Chrysler Voyager e Lancia Phedra, mentre sparirà, da questa parte dell’Atlantico, il Fiat Ulysse.
Intanto Fiat mantiene un occhio aperto sulla partita Opel.

Il Frankfurter Allgemenine Zeitung ha scritto che sarebbero pronte nuove offerte migliorative per il gruppo automobilistico, ancora non vincolanti, mentre la firma di un pre-contratto vincolante arriverebbe dunque a metà luglio: Fiat resta interessata ma ha detto chiaramente di non voler modificare la sua proposta. Magna resta la favorita nonostante i problemi delle ultime settimane. Ma c’è chi parla di un ulteriore tempo supplementare: la parola fine sulla saga Opel slitterebbe alla fine dell’estate.

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