Fiat, San Pietroburgo sarà la «Detroit russa»

Un tassello fondamentale per lo sviluppo di Fiat nel mondo sta per essere posizionato. È quello che riguarda il mercato russo, da tempo nel mirino di Sergio Marchionne insieme alla Cina. Nonostante nulla sia stato ancora firmato e dal Lingotto non pervengano commenti, a San Pietroburgo danno l’accordo già per definito. È sicuramente una pressione verso il gruppo italiano affinché acceleri i tempi. A parlarne, ieri, è stato il capo del comitato municipale per gli investimenti e i progetti strategici di San Pietroburgo, Aleksey Chichkanov, il quale ha di fatto annunciato l’intenzione di firmare nel primo trimestre del 2012 un memorandum di intesa con Fiat per la costruzione di un impianto. E mentre già si parla di San Pietroburgo come la «Detroit russa» (senza dubbio dal punto di vista industriale, ma nessun paragone - per favore - tra le due città sotto l’aspetto architettonico), le autorità locali sembrano essere a conoscenze di più di un particolare dei progetti torinesi.
Secondo fonti citate da Ria Novosti, nell’area saranno prodotte «anche auto Chrysler e Jeep», in particolare Jeep Cherokee. Nel circondario di San Pietroburgo si sono già installate Toyota, Gm, Nissan, Hyundai e la canadese Magna per i componenti. Anche il magnate Mikhail Prokhorov, candidato al Cremlino nelle elezioni 2012, ha scelto la zona per la futura produzione della ibrida «Yo-Mobil». L’impressione, comunque, è che prima Marchionne voglia definire gli aspetti finanziari dell’operazione, raggiungendo un’intesa con il colosso del credito Sberbank. Messo nero su bianco sui finanziamenti si passerà allo stabilimento.


Chrysler e Fiat, infine, hanno aperto due centri di distribuzione Mopar (a Shanghai e a Dubai) per sostenere la crescita nei mercati internazionali. «Vogliamo allargare la nostra rete di distribuzione ricambi», ha spiegato Pietro Gorlier, responsabile di Mopar, il marchio di assistenza, ricambi e customer care di Chrysler.

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