Fidatevi del Tasso: trentaquattro motivi per vedere Mantova

La città sul Mincio amata dal poeta a maggio offre arte, storia e natura. E i capolavori sono anche a tavola

Fidatevi del Tasso:  trentaquattro motivi per vedere Mantova

«Questa è una bellissima città e degna c'un si muova mille miglia per vederla». Fidatevi di Torquato Tasso e delle sue «raccomandazioni turistiche» scritte già nel 1586 a proposito di Mantova. Oltre a Rigoletto, a Virgilio, agli affreschi di Mantegna e Giulio Romano che impreziosiscono i palazzi dei Gonzaga, a maggio ci sono almeno altri Trentaquattro motivi per visitare la città sul Mincio, quando il sole scalda i suoi palazzi color biscotto. Innanzitutto le mostre che, un po' per tutti i gusti, sono fiorite in città. La più importante, per esperti e neofiti della classicità, è la mostra curata da Salvatore Settis, La forza del bello. A palazzo Te (laforzadelbello.it, tel 199-199111, 10 euro, fino al 6 luglio) in 120 capolavori fra statue, affreschi e ceramiche d'arte greca e romana si fa la storia di «un’invidia» lunga secoli e per una volta positiva per noi posteri: quella che i romani covarono per i greci conquistati. L’esposizione si snoda in tre sezioni negli ambienti decorati da Giulio Romano per i Gonzaga e nella fruttiera del palazzo dove si alternano originali greci, soprattutto ritrovati in Magna Grecia, a copie romane, illustrando con chiarezza e sintesi come Roma divenne il «riassunto del mondo» e di una nostalgia per la classicità. In esposizione anche alcuni pezzi che il Met di New York e il Getty di Los Angeles ci restituiscono definitivamente in virtù dei nuovi accordi sui beni culturali trafugati in passato.
Amava invece New York, Big Apple, Vanni Viviani, che in qualunque architettura dipingesse, spargeva grossi pomi dipinti interi o a fette. Ecco i grattacieli americani cosparsi di mele, la torre di Pisa assediata da pomi multicolori; eclettico pittore mantovano morto nel 1995 dopo aver lavorato a Bolzano e in Brasile con Nymeier, al suo estro e alle sue mele palazzo della Ragione dedica una mostra, Il messaggero dei sogni (fino al 18 maggio, gratis). Nella chiesina della Madonna della Vittoria di via Monteverdi, invece, si celebra un altro grande lombardo figlio «della Bassa» e della sua saggezza: è dedicata a Giovanni Guareschi la mostra documentaria Una candida matita che raccoglie alcune dei suoi scritti più sapidi e delle sue vignette più pungenti, realizzate per il Candido. Fuori dalle mostre per chi voglia lasciar parlare la natura, una mini crociera sui laghi e sul Parco del basso Mincio permette, in questa stagione, di ammirare la fioritura delle ninfee che si dividono le acque pastose con castagne d’acqua, aironi, folaghe, pescatori e canottieri in serrato allenamento. Si può navigare per una sola ora, dal lago di mezzo al fiume costeggiando anche Andes, il borgo che diede i natali a Virgilio, oppure, con più tempo arrivare fino alle chiuse di Governolo, che tengono lontano le acque del Po e il pericolo di inondazioni (naviandes.com, tel 0376-324506, da 7 euro).

Tornati a riva c’è ancora molto da fare: provare le leccornie dei luoghi, dai tortelli alla torta sbrisolona e per chi ami gli asparagi prosegue fino a domenica a San Benedetto Po la sagra dedicata a questo ortaggio (sagradellasparago.it tel 0376-623036). Per organizzare il viaggio: Turismo.mantova.it, tel 0376-432432, con Mantova card a 5 euro, sconti in hotel e ristoranti e promozioni nei musei.

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