Alla fiera-show dei minerali tutti gemmologi per un giorno

Alla fiera-show dei minerali tutti gemmologi per un giorno

Quando succede che una fiera richiami 30mila visitatori in tre giorni? Mica un nuovo salone, ma uno che si ripete da 48 anni, in quel di Verona (non a caso il più importante del settore in tutta Europa). Quando succede che 300 stand espositivi con minerali, gemme, pietre preziose e semi preziose richiamino frotte di visitatori che non sono solo intenditori ma anche curiosi e famiglie con bambini? Succede se all’interno della fiera è allestito un vero e proprio museo.
Di fossili, ad esempio. Perchè dalla mineralogia ai segreti della terra il passo è breve. Scava scava i tesori saltano fuori. E se poi c’è qualcuno che spiega per bene questa meraviglie della natura (studiosi dell’università di Urbino e del museo civico di Storia Naturale di Verona) il successo è assicurato.
Da ieri a domani, alla Fiera di Verona, si svolge il 48esimo «Verona Mineral Show» (orario continuato 9-19, ingresso 7 euro adulti, 5 euro bambini). «Gli espositori provengono da 28 Paesi - spiega il presidente Amleto Longhi - È vero che quest’anno gli italiani sono diminuiti (15% in meno) mentre quelli stranieri sono scesi solo del 4% ma è anche vero che ci siamo impegnati il più possibile per rendere l’esposizione accattivante attraverso varie iniziative». Eccole. Ci sarà un’area attrezzata con speciali macchinari per tagliare e sfaccettare le pietre preziose. «Chiunque, iscrivendosi, potrà partecipare a uno dei sedici mini corsi di 4 ore l’uno - illustra Longhi - e ricevere le prime nozioni su come impostare la lavorazione delle pietre». I partecipanti riceveranno un attestato. A curare l’iniziativa è la ditta «Gemmarum Lapidator» di Cavalese che da trent’anni promuove corsi di gemmologia e vende macchinari specifici.
L’attrazione principale dell’edizione di quest’anno è il «Jurassic Park», un’area dove verranno esposti antichi animali preistorici. Dai resti di dinosauri del Giurassico a quelli dei vertebrati dei periodi successivi. Fra tutti spicca una gigantesca bocca di squalo, dall’apertura di oltre 4 metri quadrati, con una fila di denti di 15 centimetri ciascuno. Si tratta della bocca del cugino dell’attuale squalo bianco, vissuto 150 milioni di anni fa. Secondo gli scienziati, alla gigantesca bocca non corrispondeva una smisurata corporatura, si ipotizza che fosse una creatura insolita, un mostro e, dalla misura dei denti che fosse lungo 12 metri. E poi resti fossili provenienti da ogni angolo del globo, il gigantesco uovo di Aepyornis (un uccello estinto) originario del Madagascar, le piastre con i calchi dei pesci sega del Libano, e così via. «I percorsi sono dotati di pannelli, in più il personale del Museo e dell’università cura la sezione didattica - spiega Longhi - Da dieci anni sosteniamo questi dipartimenti con borse di studio per studenti».
Tornando alle pietre preziose, ci sono quelle che sono sempre di moda. Le più preziose, come: zaffiri, rubini, smeraldi e diamanti. Fra le semi preziose le più richieste sono l’acquamarina e la tanzanite, il cui nome si deve al gioielliere Tiffany (è anche la più cara delle semipreziose). I paesi più ricchi di pietre sono il Brasile, l’Idia, alcuni stati dell’Africa, l’Australia. La Birmania è ricca di rubini. le pietre dure, onice, lapislazzuli, giada, turchese seguono di più i capricci della moda. Quest’anno è il momento del bianco e nero. Vedremo indossare collier di agata bianca e nera, onice e lava vulcanica.
Un’altra sezione degna di nota è la postazione scientifica dotata di sei microscopi curata dall’associazione geologica mineralogica veronese.

Permetterà ai visitatori di addentrarsi nell’immensamente piccolo, ovvero di avvicinarsi alla complessità-semplicità dell’universo. Sotto esame anche i minerali che avranno anch’essi una sezione dedicata. Ferro, malachite, azzurrite e come si formano i cristalli. È la ricchezza, dalla natura al gioiello.

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