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"Le Fiere a Milano occasione per affari, ma anche ponti per la diplomazia"

Il presidente della Fondazione Giovanni Bozzetti festeggia i 25 anni: "Giochi, la Rai e fare sistema"

"Le Fiere a Milano occasione per affari, ma anche ponti per la diplomazia"
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Presidente Giovanni Bozzetti, Fondazione Fiera compie 25 anni.

"Di più, siamo nel 20-25, 20 anni dall'inaugurazione del polo di Rho-Pero e 25 della Fondazione".

Celebrazioni con un grande evento e un libro.

"Da festeggiare con tutti i protagonisti di questa storia e invitando chi tagliò quel nastro: Luigi Roth, Roberto Formigoni e Gabriele Albertini".

Qual è il bilancio?

"Come ho scritto nella prefazione del libro, un racconto che non appartiene solo a Fondazione Fiera che l'ha scritto, ma a tutti perché fa parte della memoria collettiva del territorio".

In che modo?

"Pensiamo alle Fiere Campionarie e a cosa abbiano significato per quella generazione, ma anche al patrimonio materiale e immateriale costruito".

Al suo insediamento ha trovato un archivio considerevole che ha promesso di valorizzare.

"Solo le fotografie sono 500mila, per un chilometro di materiale, dalle lastre al digitale. E poi le pizze dei film, i video più recenti e i manifesti storici".

Un vero tesoro.

"Raccontano l'evoluzione sociale e industriale non solo della Fiera, ma del nostro Paese. Il primo, del 1920, è una penna che scrive il telegramma che invita gli industriali a partecipare, i commercianti ad acquistare e la gente a venire a vedere. Nel periodo della Campionaria chiudevano le scuole e la tivù di Stato faceva le dirette".

C'è un'eredità?

"L'amore per l'innovazione e per la tradizione italiana, mi piacerebbe che anche oggi si venisse alle Fiere con lo stesso spirito".

Lei ha creato la "Casa del Made in Italy".

"Lavorando con il ministro Urso siamo il primo quartiere fieristico che offre agli imprenditori le informazioni per gli incentivi locali e nazionali e agli stranieri le istruzioni per venire a investire qui".

Qual è il lavoro di Fondazione Fiera?

"Creare valore per gli operatori e ricadute sul territorio. Pensiamo che da qui passano 4,5 milioni di visitatori e 40mila espositori ogni anno".

Avete un ruolo importante anche nell'Olimpiade Milano-Cortina 2026.

"Con un investimento da 25 milioni di euro, si sono per la prima volta allestiti all'interno di un sistema fieristico gli impianti per l'hockey su ghiaccio e il pattinaggio di velocità. E al Portello il media center".

Strutture provvisorie che saranno rimosse.

"Ci sarà anche un'eredità viva, perché a Milano resterà la seconda arena più grande dopo Parigi: 40mila posti per concerti, sport e congressi che faranno entrare Fiera spa in un nuovo segmento di mercato".

Siete protagonisti anche nel nuovo Centro di produzione Rai che sostituirà la storica e vetusta sede di Corso Sempione.

"Abbiamo ottenuto il permesso a costruire dal Comune e ora firmiamo la convenzione definitiva. Poi partiranno i lavori".

Un mosaico complesso.

"Fondazione Fiera dimostra di essere al centro dello sviluppo economico, sociale, culturale e urbanistico del territorio, come ha dimostrato 25 anni fa creando un polo esterno e liberando un'area che con CityLife si è trasformata in una delle più interessanti della città e del Paese".

In cifre?

"Un indotto economico di 8 miliardi di euro, di cui 4 restano in Lombardia. Unito al resto, significa che questa è una delle primarie infrastrutture del Paese al servizio del made in Italy".

Ci sono potenzialità da sviluppare?

"Far incontrare imprenditori da tutto il mondo, può trasformare il sistema imprenditoriale in diplomazia economica".

Tra dazi e guerre se ne sente davvero il bisogno.

"Di fronte ai muri commerciali, rispondiamo con ponti di valori e il made in Italy è il ponte più bello che l'Italia ha sempre saputo offrire al mondo".

I dazi?

"Un'occasione per scoprire nuovi mercati, l'Africa con il Pil medioriente, il sud-est asiatico".

La sua strategia?

"Fare sistema e coinvolgere tutte le realtà economiche, sociali e culturali del territorio, abbandonando logiche corporative".

La aspettano in Prefettura, sarà commendatore.

"Vuol dire che gli anni passano. In realtà sono molto orgoglioso, soprattutto perché questa onorificenza era stata assegnata anche a mio papà che è scomparso un mese fa. Così lo chiamavano e per me ha un grande significato".

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