Alla Fifa il torneo piace farlo strano Vertice su autogol e inglesi senz’acqua

Cole: «Ci hanno vietato di bere in campo» Dopo le proteste arriva il codice in 5 punti e una task force toglie la rete a Beckham

Tony Damascelli

La Fifa una ne pensa e mille ne fa. Per esempio ha messo assieme un gruppo di studio, sotto la voce commissione, per decidere, dopo lunghe riflessioni e dibattiti, se il gol che ha deciso Inghilterra-Paraguay a Francoforte fosse da assegnare a Beckham, autore del calcio di punizione, o a Gamarra che si è messo sulla traiettoria del pallone, ha corretto la stessa con la zucca e dunque ha toccato per ultimo il pallone rendendo inutile l’intervento del portiere Bobadilla. La notte ha portato consiglio, dunque autogol di Gamarra, come tutto il mondo aveva potuto tranquillamente vedere, come era una volta nel gioco più bello, senza commissioni, consulti, dibattiti, varie ed eventuali. Del resto sono in quattrocento, lo scrivo anche in cifra 400, gli uomini della Fifa coinvolti in questa coppa del mondo 2006 e dunque qualcuno dovrà pur lavorare. Non è bastato il vertice sul gol di Bekham-Gamarra. La stessa partita ha prodotto altre scorie. Joe Cole, a nome di tutta la squadra inglese, ha protestato perché hanno proibito a lui e ai sodali in campo di bere, nonostante il caldo fosse soffocante e il rischio di disidratazione alto come appunto il sole sopra Francoforte. Protesta ufficiale della Football Association inglese e risposta dettagliata della Fifa che ha sviluppato in 5 punti, addirittura, il caso. Punto 1) Si possono bere bibite soltanto durante le pause di gioco. Punto 2) Le bibite devono essere contenute in bottiglie di plastica fornite dalla Fifa stessa e consegnate ai giocatori sulle linee di bordo campo. Punto 3) È vietato tirare bottiglie o altri recipienti sul terreno di gioco. Punto 4) Il portiere è autorizzato a conservare una bibita in una bottiglia di plastica in un angolo della sua porta. Punto 5) Le bottiglie di plastica possono essere disposte intorno al campo, approssimativamente a un metro di distanza dalle linee, a patto che non ostruiscano gli assistenti arbitrali nel corso del loro servizio.
Aggiungerei io. Punto 6) E se uno venisse colto da arsura improvvisa, per la corsa e la fatica, il caldo e la tensione nervosa? Che deve fare? Lanciare il pallone in calcio d’angolo, buttarsi per terra, chiedere ai compagni o avversari e all’arbitro di sospendere il gioco?
Queste sono le storie con le quali si divertono dalle parti di Sepp Blatter il quale, seduto in tribuna autorità e con lui gli altri papaveri della Fifa, non aspettano che il gioco si fermi per tracannare una bibita o azzannare un panino, no, hanno pure l’hostess che serve loro lo snack. Ma la Fifa ha le sue regole, i suoi capi, le sue commissioni.

Segnalo che al mondiale di Italia ’90 il Col aveva deciso di mandare in onda, sui maxischermi, alla vigilia delle partite, alcuni cartoni animati di Tom e Jerry e simili. La Fifa si oppose, dicendo che quelle scene stimolavano lo spirito aggressivo dei tifosi. Alla prossima.

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