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La Figc vuole l’addio di Totti entro luglio

L'annuncio ufficiale non c'è ancora ma la battuta del Pupone sulla Figc e l'inizio del campionato il 26 agosto - troppo presto per lui - potrebbe essere un piccolo antipasto di ciò che il giocatore dirà nei prossimi giorni

La Figc vuole l’addio di Totti entro luglio

Un autogol. Capita, nel calcio. E può capitare anche a uno che di nome fa Francesco Totti, specializzato, come testimonia la sua Scarpa d’oro 2007, nel fare gol dentro la porta giusta. Ma l’autogol rientra tra i rischi del mestiere specie poi se si tratta di un’intervista rilasciata in grande anticipo rispetto all’uscita del giornale. L’autogol di Totti è il seguente: se la prende con la Figc, e in particolare con Demetrio Albertini, neo vice-presidente federale, per aver scelto la data del 26 agosto quale inizio del campionato senza garantire le tre settimane di riposo durante la sosta natalizia e perciò trascurando gli interessi della Nazionale, a pochi giorni dall’annuncio solenne del suo ritiro. Già, per la serie incredibile ma vero, si tratta proprio di questo. Buon per lui, per Totti cioè, che in federcalcio a Roma, dove han paura anche della propria ombra, non c’è stata nessuna risposta velenosa, nessuna battuta fulminante alla polemica pretestuosa e datata, come viene segnalato da un paio di dichiarazioni «buoniste» di Abete, presidente federale e Albertini, uno dei due suoi vice. «Non è il sindacato a decidere la data del campionato, nessuno mi ha suggerito alcunché e non ho mai parlato di non attaccamento da parte di Francesco ai colori della nazionale» è la risposta compita del dirigente con un passato da calciatore, già vice commissario ai tempi di Guido Rossi durante il mondiale tedesco. «Credo si sia trattato di un equivoco» è la conclusione di Albertini deciso a chiudere l’incidente diplomatico in modo indolore.
Dinanzi alla «sparata» di Totti, la posizione della federcalcio resta quella di sempre: deve parlare l’interessato, deve comunicare la sua scelta definitiva, anticipata a Gigi Riva, e non invece a Donadoni cui è stato riservato un ruolo secondario nella vicenda. Lo farà domani venerdì o al più tardi lunedì nel corso di una conferenza stampa a Trigoria. E detterà la seguente motivazione: «Ho ancora nella caviglia la placca con le viti, non posso sottopormi a molti stress, avrei potuto giocare alcune delle partite azzurre ma poiché non è possibile scegliere, allora chiudo qui la mia partecipazione» il predicozzo che sarà forse condito da qualche altra stoccata.
«L’importante è che a fine luglio sia tutto chiaro e deciso» la chiosa di Giancarlo Abete, intervenuto ieri al foro Italico all’inaugurazione del nuovo laboratorio antidoping del Coni. Con Totti tutto finito, dunque. È invece ancora da evadere ufficialmente la pratica Nesta nel senso che il milanista, atteso a Milanello lunedì 23 luglio per il raduno rossonero, non è stato rintracciato al telefono dai funzionari di via Allegri: hanno perso i contatti con l’ex azzurro che, al telefono, e questa volta direttamente col Ct Donadoni, motivò in modo diretto e franco la sua decisione.
Dal prossimo 22 agosto, giorno dedicato all’amichevole di Budapest con l’Ungheria, l’Italia (nel frattempo scesa al terzo posto della classifica Fifa) riprenderà l’inseguimento all’europeo 2008 con due campioni del mondo in meno.

Ma con un briciolo di chiarezza in più.

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