Premesso che non è certo una colpa essere «figlio di». Eppure c'è chi solleva dubbi e anche qualche perplessità nell'ambiente universitario. Esattamente nella facoltà di Economia a Genova, dove nulla sfugge all'attenzione di chi la frequenta. Nessuna rivoluzione, nessuna occupazione in merito e nessun sciopero o dibattito. Ma curiosità sì.
Soprattutto quando qualche studente scopre che a vincere il dottorato è la figlia del primo cittadino genovese Marta Vincenzi.
«La nostra non è una caccia alle streghe - dichiarano prontamente alcuni di loro -. Nessun fraintendimento insomma. L'unica cosa che ci sembra interessante è la coincidenza. Non conosciamo personalmente la vincitrice e quindi non possiamo assolutamente emettere giudizi di merito. Sicuramente è qualificatissima. Ci mancherebbe. Resta solo il fatto che a incuriosirci è il fatto che sia figlia del sindaco». Insomma qualche risolino i ragazzi di Economia se lo sono lasciato scappare quando, chi per puro caso, chi perché direttamente interessato, ha scoperto che Malvina Marchese sia risultata vincitrice di un concorso coperto da borsa di studio dal Dipartimento di Economia e dei metodi quantitativi (Diem) dell'ateneo genovese.
«Il problema resta. In una situazione di estremo disagio in cui versa oggi l'università - aggiunge una studentessa del secondo anno di Economia - basta poco per far scoppiare il caso. Basta insomma un cognome illustre per conclusioni affrettate. Eppure è così. Credo non ci sia nulla di strano se qualche studente tra noi si interroghi su casi del genere. Del resto, noi non sindachiamo la preparazione di nessuno, ma la perplessità resta». E in effetti nessuno degli scettici a oltranza mette in discussione le caratteristiche della vincitrice, né tanto meno la sua preparazione, che ha curriculum rilevante. Ma è anche vero che essere figlia della Vincenzi, può creare diffidenze del genere.
Nessuno scandalo dunque, e soprattutto nessuna polemica, sul fatto che Malvina Marchese sia stata ammessa con una votazione di 113/120 al corso di dottorato di ricerca in «Economia applicata ai metodi quantitativi» nell'ambito della Scuola di dottorato in «Nuove tecnologie per le scienze umane e sociali», indetto con decreto rettorale il 17/07/2008 (e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 29/07/2008). Ossia quel tipo di dottorato che prepara gli allievi ad una vasta gamma delle carriere aperte agli economisti e ai econometrici, insegnanti di matematica e management.
Il programma fornisce infatti - come recita il bando di concorso - una rigorosa istruzione teorica ed empirica al fine di studiare e prevedere gli andamenti del mercato. E forse il problema sta a monte.
Ma è anche vero che non può neanche essere una colpa chiamarsi Rossi invece che Bianchi.
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