Figlio da marito in coma, il tribunale di Vigevano: "No all'inseminazione"

Il tribunale di Vigevano respinge la richiesta di accedere alla procreazione medicalmente assistita per uomo di 35 anni ricoverato in coma e dal quale la moglie vuole avere un figlio

Figlio da marito in coma, 
il tribunale di Vigevano: 
"No all'inseminazione"

Vigevano - Il tribunale di Vigevano ha respinto la richiesta di una donna di 35 anni che intendeva concepire un figlio con il seme del marito in coma irreversibile per via di un tumore al cervello. A comunicarlo all’Adnkronos è l’avvocato difensore della donna, Claudio Diani, che precisa: "non ho ancora sotto mano il provvedimento, di cui ho avuto notizia dai giornalisti". "Non ne conosco ancora le motivazioni, ma ricorreremo in appello contro questa decisione", annuncia. "Una sentenza in contraddizione con quanto disposto precedentemente - commenta Severino Antinori, ginecologo che ha in cura la donna e che attendeva il via libera del tribunale per procedere all’inseminazione artificiale con il materiale biologico estratto a febbraio scorso dall’uomo in coma - quando ci fu permesso di ottenere il liquido seminale dal paziente, per poi utilizzarlo su sua moglie".

"Non escludo che ora la donna decida di trasportare i gameti del suo partner all’estero e di risolvere lì la questione. Quella del tribunale di Vigevano - conclude Antinori - è una decisione dettata da influssi religiosi, una sentenza crudele per una persona che desidera un figlio".

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