Piero Pizzillo
Nelle stesse ore in cui i militari della Guardia di Finanza notificavano al padre lordine di arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta, in relazione al fallimento del Como, emesso dalla magistratura della città lariana, il figlio Matteo Preziosi, nato a Milano l11 giugno del 1978, assistito dagli avvocati Lorenzo Crippa del foro di Milano e Paolo Costa (genovese), affrontava le prime fasi del processo a suo carico per ingiurie, percosse e minacce nei confronti di due vigili urbani, che lo avevano querelato nellottobre dellanno scorso.
Il giovane (sino al 30 giugno è stato accompagnatore ufficiale della squadra rossoblù) è accusato di avere offeso lonore e il decoro di Rodolfo Grifone e Domenico Squillaci, pronunciando le parole: «Ma che c.... vuoi? Fammi la bolletta e levati dai c......, tu non conti niente, vai a far.... (espressione era più colorita), denunciatemi pure , tanto siete due buffoni». Aggiungendo: «Hai visto come mi chiamo?». Inoltre, secondo limputazione, aveva minacciato Grifone dicendogli: «Mi hai capito str..., levati quel c.... di divisa , se mandi avanti quel verbale ti passo addosso con la macchina». Infine, percuoteva il cantunè , spintonandolo e colpendolo al petto, mentre gli sollevava con fare provocatorio le mostrine della divisa (va detto che allorigine della vicenda vè una questione di viabilità.
Lagente scelto Squillaci racconta nella sua querela che alle 10 del 7 ottobre 2004 mentre si trovava in via V Dicembre era costretto a raggiungere via Martin Piaggio, per aiutare il collega Grifone che si trovava in difficoltà. Giunto sul posto si accorgeva che questultimo discuteva animosamente con un uomo che lo spingeva con forza, e lo colpiva al petto. A quel punto Squillaci cercava di placare gli animi, ma si prendeva la sua dose di contumelie, anche quando invitava Preziosi a nominare un legale di fiducia. Limpresa non era riuscita a Grifone, che aveva ricevuto soltanto risposte del tipo: «non ho avvocati, non firmo un c...., non mi rompere i ....), per non aggiungere altro). Imputazioni non lievi, che prevedono non solo la multa ma anche la reclusione. Matteo Preziosi che quel giorno dellottobre scorso non aveva aderito allinvito dei vigili di spostare la sua auto perchè un camion doveva scaricare la merce, rispondendo con un frasario non consono ai dettami del codice penale, così come evidenzia il capo dimputazione, è stato costretto a nominarsi lavvocato per presentarsi dinanzi al giudice di pace Angelo Bertiati. I due vigili urbani lo hanno querelato, mentre Preziosi ha presentato una contro querela nei confronti di Squillaci.
Ieri mattina il giudice Bertiati ha preso atto che Grifone, assistito dallavvocato Andrea Tonnarelli, ha ritirato la querela essendo stato risarcito del danno che ritiene daver subito , e ha rinviato ludienza il 25 ottobre , giorno in cui si riprenderà il discorso sulle altre due querele. A meno che i contendenti non ci ripensino e ritirino le rispettive denunce.
A onore del vero Matteo Preziosi in questi giorni è assillato da una questione molto più pressante del procedimento dinanzi al giudice di pace. Entro fine settimana i pubblici ministeri Giovanni Arena e Alberto Lari, che con gli ultimi interrogatori di lunedì hanno chiuso linchiesta sulla presunta combine relativa alla partita Genoa - Venezia dell11 giugno scorso, notificheranno agli indagati le conclusioni delle indagini (Acip), dove saranno evidenziate le rispettive responsabilità. Si tratta dellatto istruttorio che precede la richiesta di rinvio a giudizio.
Secondo indiscrezioni dovrebbe essere confermata liniziale accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva per Enrico Preziosi, il figlio Matteo e lex direttore sportivo Franco Capozucca. Imputazione diversa per i veneziani.
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