Filippo Grassia
Con molta diplomazia Figo ha lanciato, ieri pomeriggio, un messaggio chiaro e forte ad Adriano in risposta a chi gli chiedeva un parere sulleventuale scambio fra il giovane attaccante brasiliano, in forza allInter, e il più stagionato Ronaldo. Questa la registrazione: «Mi sembra che Adriano stia bene qui, lo vedo felice, lui pensi a dare il massimo e ad avere la coscienza pulita, così i risultati arriveranno». Come dire: «Giochi, segni e non si lamenti quando starà in panchina». Il portoghese, diventato il leader dello spogliatoio con Mihajlovic, ha fatto capire che lInter può fare a meno di lui.
I numeri danno ragione ai contestatori dellImperatore: nella stagione 2004/05 segnò 26 gol in 39 partite, nella successiva ha fatto peggio con 19 centri in 41 incontri. Ma ciò che pesa è il poco o nulla firmato da gennaio ad oggi. In otto mesi appena 6 reti di cui 2 al Cagliari, una alla Samp, una al Villarreal e 2 al Mondiale contro Australia e Ghana. Numeri da uno qualunque, altro che da Imperatore. Da mesi porta il broncio. E forse Mancini ha ragione quando dice che Adriano, dopo la sostituzione in Supercoppa, non ce laveva con lui, ma con se stesso per lo scarso rendimento.
E così lInter non ha più intenzione di aspettarlo per due motivi: innanzi tutto per la presenza in organico di Crespo, Cruz e Ibrahimovic; in secondo luogo perché lo svedese, nel quale Mancini rivede talvolta se stesso, si trova meglio con Crespo e Cruz che si assestano nel cuore dellarea avversaria. A conti fatti Adriano non rientra fra gli insostituibili e rischia il posto in squadra, non è in ballo il turn-over ma la sua permanenza nellInter. In una riunione svoltasi alla vigilia di Ferragosto, Massimo Moratti ha anche fissato il prezzo di Adriano: 45 milioni di euro, molto di più per il Milan. Nessuno sè fatto vivo, neppure il Manchester Utd., orfano di Van Nistelrooy, passato alla corte di Capello. Ma gli operatori di mercato dellInter sono convinti che presto qualche grosso club, in crisi di risultati, tornerà alla carica. E questa volta non si fermerà ai sondaggi ma metterà mano al portafogli.
La situazione non può sfuggire ad Adriano che appare la brutta copia dellattaccante di qualche anno fa. Da mesi il suo viso fa da specchio a un velo di evidente tristezza.
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