Riccardo Scamarcio ha il suo album delle figurine, venduto in edicola? Non si tratta dun fenomeno recente, anzi. Se nella Germania dei divi in camicia bruna andavano di moda le Zigarettenbilder, le foto degli attori più in voga, stampate sui pacchetti delle sigarette, da ritagliarsi per attaccarle sullalbum, negli Anni Trenta italiani, i più marcati dal mito di Cinecittà, si andava a caccia delle figurine disegnate da Bioletto per la Perugina. E siccome il comico siciliano Angelo Musco fu il primo divo gradito a Mussolini, era anche il più ricercato. Particolarmente introvabile, la figurina del «Feroce Saladino», film di Mario Bonnard con Musco protagonista. Se si pensa che a Roma, in Via dellUmiltà, cera la «Borsa dialettale delle figurine», non stupisce che la frenesia dei collezionisti, nel 1932, fu descritta nel film di Bonnard Cinque a zero, dove un ex-attore di varietà (Musco) vende dolciumi in un cinema, durante lintervallo.
Ma qualcuno, in un cioccolatino, trova la rara figurina del «Feroce Saladino», contesa in una rissa tra gli spettatori. Lepisodio spinge il venditore ambulante a ideare un musical sul personaggio, ricavandone un gran successo.Le «figurine»: prima Musco poi Scamarcio
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