In fila dal contadino, piace la filiera corta

Volano i consumi del prodotto biologico in Italia: la crescita media del +11,5% registrato da ISMEA per il consumo domestico dei prodotti biologici nel primo quadrimestre di quest'anno, rispetto all'anno precedente, è un vero boom per il settore. La pasta è cresciuta del 32,9% in un anno, i latticini del 20,4% i biscotti e dolciumi del 15,40% e le uova del 13,4%. Cresce in maniera notevole anche il consumo di ortaggi e frutta bio (+9,2%). In questo periodo sono pochi i comparti dell'agroalimentare che possono presentare bilanci così positivi. È un fenomeno di portata europea. Nel continente infatti il mercato del biologico pesa già 18.4 miliardi di euro, e cresce a tassi di 4-5 punti percentuali ogni anno.
Il consumo in Europa è trainato dalla Germania, il nostro Paese in questa classifica è preceduto solo da Francia e Regno Unito, da sempre storicamente attenti all'alimentazione «organica», termine che indica il biologico nei Paesi anglosassoni. Ma l’Italia, che cresce così tanto nei consumi di biologico, è da sempre riconosciuta come leader in Europa anche per quel che riguarda la produzione biologica: circa 50.000 imprese sono impegnate a produrre, trasformare e vendere il prodotto bio e oltre 1 milione di ettari è coltivato seguendo le regole europee che disciplinano questo metodo produttivo. Sono numeri che nessun altro Paese europeo può vantare e che ci posizionano ai primi posti anche nel mondo.
Sempre più capillare è la distribuzione del biologico nel nostro Paese: la parte del leone la fa la grande distribuzione che, dopo qualche anno di osservazione e tentativi più o meno riusciti, ha scelto di inserire a scaffale una gamma sempre più ampia di prodotti. Fioccano gli investimenti per meglio posizionare il biologico, anche attraverso la definizione di marchi commerciali. Ma anche la fittissima rete di negozi specializzati sta garantendo una disponibilità del bio in ogni angolo del Paese. Se ne contano più di mille e la loro forza è quella di affiancare a una ampia offerta di prodotto anche dei servizi, spesso di natura informativa, molto richiesti e apprezzati dai clienti. Il biologico è sempre più disponibile anche nell'offerta diretta da parte delle aziende agricole. La filiera corta, che consente al cittadino di acquistare direttamente dall'azienda, anche per il biologico sta vivendo un momento particolarmente positivo: si moltiplicano i punti vendita aziendali ed i mercati contadini specializzati in produzioni bio. Questa tipologia di offerta consente non solo di avere prodotti bio freschi e spesso anche a prezzi più accessibili, ma anche di conoscere con i propri occhi chi l'ha fatto, dove e come è stato prodotto il cibo che viene offerto.
Anche la ristorazione collettiva si sta orientando verso l'agricoltura biologica.

Una legge del 1998 ha imposto alle Amministrazioni pubbliche di preferire il cibo biologico per le refezione collettiva. E il Comune di Roma offre ai bambini delle scuole comunali circa 400 mila pasti giornalieri (in Italia se ne contano oltre il milione al giorno) a maggioranza certificati da agricoltura bio.

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