Filippi, regina di Roma Pellegrini, 200 da record

Alessia con una rimonta da brividi conquista l'oro davanti al suo pubblico: "Volevo emozionarmi ed emozionare". Federica in finale nei 200 sl con primato. Phelps ko

Filippi, regina di Roma 
Pellegrini, 200 da record

Roma - La romana de Roma. La Pupona. La Totti delle piscine. "Sono Alessia e basta e voglio l'oro nei 1.500 metri stile libero". Detto, fatto. Alessia Filippi in un Foro Italico da tripudio azzurro conquista il metallo che brilla di più. Trenta vasche di fatica vera, nella gara che è la maratona in piscina. All'inizio in difficoltà, e si sapeva, dietro la danese Lotte Friis e la romena Camelia Potec (la giustiziera della Pellegrini ad Atene '06). Poi è una rimonta devastante. Inesorabile. Nei 50 metri di andata l'italiana non gudagna, sta. Ma a ogni vasca di ritorno la Filippi recupera decimi e metri alle avversarie. Prima la romena nel suo costumone rosa. Saltata facile. Poi la danese che corre forte. Che usa le gambe fin dai primi 100 metri. Ma al chilometro la Pupona non lascia spazio. Va via facile. Ai 1.300 sembra anche che possa prendere anche il record. Quello del 2007 dell'americana Kate Ziegler (15'42"45). Il primato non arriva. Ma sono quisquilie. Il cronometro dice 15'44"93. La Friis chiude in 15'46"30, la Potec in 15'55"63.

"Volevo emozionarmi ed emozionare" "Mi raccomando: adesso cantate tutti l’inno con me". È l’appello scherzoso della Filippi dopo il successo strepitoso. "Ho fatto la gara perfetta - ha aggiunto la nuotatrice romana -. Sono sbalordita a dir poco, davanti al mio pubblico volevo emozionare ed emozionarmi, e l’ho fatto. Questa medaglia la volevo, ai mille metri mentre nuotavo me lo sono detta, e sono andata a prenderla". "Per vincere ho cambiato molto il mio atteggiamento - dice ancora la Filippi -. Adesso c’è una nuova Alessia, è meglio perché è molto più determinata, e ora voglio confermarlo. Da qui alle Olimpiadi prometto di dare il massimo, perché voglio prendermi tutto ciò che è possibile ed entrare nella storia". Poi un ringraziamento al suo pubblico, quello di Roma. "Questa medaglia la volevo a tutti i costi - spiega -. Il pubblico lo sentivo, mi ha dato una carica fortissima e ringrazio anche tutti coloro che mi hanno applaudito dal divano. Grazie ai romani e agli italiani: volevo portare in alto la bandiera italiana. Sono stati tre anni particolari - conclude la nuotatrice romana - perché a livello mondiale non sono andata come volevo, a parte l’argento di Pechino. Ora mi sono ripresa ciò che volevo. L’Alessia sorridente di prima non c’è più, ce n’è una molto più determinata, perché ho capito che ciò che faccio è una cosa terribilmente seria".

Pellegrini da record Federica Pellegrini vuole essere l'unica primadonna della squadra italiana. E nel giorno dell'oro della Filippi va a segnare il suo secondo record del mondo della manifestazione. Addirittura in semifinale dei 200 stile libero. Il tempo è 1'53"67 che polverizza il precedente record di 1'54"47, sempre della Pellegrini.

Phelps sconfitto Batte il Cannibale e gli scippa il primato. Oro e record del mondo. Il tedesco Paul Biedermann ha vinto l’oro nei 200 stile libero dei Mondiali nuotando in 1’42"00, nuovo primato mondiale della distanza (il precedente, 1’42"96, era proprio di Phelps). Al secondo posto, e medaglia d’argento, l’americano Michael Phelps che torna "umano" dopo gli otto ori olimpici conquistati a Pechino.

Colbertaldo record europeo Il lampo di Federico Colbertaldo: il fondista azzurro si è qualificato per la finale degli 800 sl, con un tempone: Colbertaldo ha infatti stabilito il record europeo con 7’44"29 che supera il precedente del russo Yuriy Prilukov di 7’46"64, fatto nel 2005. Meglio di lui in batteria hanno fatto il tunisino Oussama Mellouli (7’41"82) e il canadese Ryan Cochrane (7’43"61). "Fino a dieci giorni fa non mi sentivo per niente bene - ha raccontato Colbertaldo - avevo male alle scapole, poi i medici mi hanno rimesso in sesto e oggi ho fatto una gran bella gara. Il mio obiettivo era entrare in finale, alle medaglie ci penseremo poi".

Eliminato Terrin Alessandro Terrin non ce l’ha fatta a entrare nella finale dei 50 rana ai mondiali di nuoto di Roma. L’azzurro, una delle poche medaglie date come "sicure" nella spedizione maschile azzurra, è il primo degli esclusi: con 27"30 ha infatti registrato il nono tempo assoluto. Nelle batterie della mattina Terrin aveva nuotato in 27"20, stabilendo il nuovo record italiano. Nella stessa semifinale il sudafricano Cameron Van Der Burgh ha stabilito il primato del mondo dei 50 rana con il tempo di 26"74. Van Der Burgh migliora il 26"89 ottenuto dal brasiliano Felipe Franca Da Silva il 9 maggio 2009.

Dal 2010 cambio costume Dal gennaio del 2010 saranno vietati i costumi di ultima generazione. A ufficializzare la decisione, già annunciata dopo l’ultimo congresso della Fina pochi giorni fa, è stato il presidente della federazione internazionale del nuoto, Julio Maglione. La decisione è stata approvata all’unanimità dal bureau. Dopo le polemiche sui troppi record del mondo, si torna dunque all’antico.

"Il materiale del costume dovrà essere solo in tessuto - ha spiegato il direttore esecutivo Marculescu - e dovrà ricoprire gli uomini dalla vita alle ginocchia, e le donne dal collo in giù, con braccia e spalle scoperte, e non oltre le ginocchia".

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