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«Film su Amanda da sequestrare»

Dalle aule dei tribunali agli studios di Hollywood e da Hollywood alle minacce di sequestro di un’eventuale pellicola: il caso dell’omicidio della studentesse inglese Meredith Kercher rischia di innescare una battaglia legale, parallela ai processi penali che coinvolgono i tre imputati, Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudy Guede (per ora condannati in primo grado).
È di ieri, infatti, la notizia, pubblicata dal Giornale, che il progetto di un film-tv dal titolo The Amanda Knox Story sarebbe in via avanzata di sviluppo. Tanto che gia hanno iniziato a circolare i nomi dei possibili protagonisti. Amanda, la bella studentessa statunitense sotto processo in Italia con l’accusa di aver ucciso la sua compagna di stanza, sarà interpretata dalla star di Heroes: Hayden Panettiere. Anche la programmazione sembra avere un timing preciso: la pellicola voluta da Lifetime e da Craig Piligian, un produttore di reality show, dovrebbe approdare sugli schermi entro il 2011. Quanto alle previsioni sul successo di pubblico: la vicenda è stata tra le più seguite dai media americani, inglesi e italiani. E la «trama» si presta facilmente a ricamare sull’intreccio di sesso, droga e festini che ha portato all’omicidio.
Ieri però i legali di Amanda Knox e Raffaelle Sollecito hanno annunciano battaglia contro l’eventualità che sulla vicenda personale e processuale dei due ragazzi si costruisca una fiction. Tanto più che sino ad ora è stato espletato soltanto il primo grado di giudizio e che, quindi, si è ben lontani dall’essere giunti a una condanna definitiva. Il caso, per altro, è gia stato sottoposto ad una forte attenzione mediatica che non ha reso facile il lavoro di giudici, inquirenti ed avvocati. Negli Stati uniti l’opinione pubblica si è mobilitata per sostenere la teoria (molto lontana dalle ricostruzioni processuali) dell’innocenza di Amanda, C’è chi come la senatrice Maria Cantwell ha sostenuto che il processo è stato viziato da «antiamericanismo».
Ecco perché Maria Del Grosso, avvocato di Amanda insieme al penalista perugino Luciano Ghirga e al legale Carlo Dalla Vedova, ha definito l’idea «quantomeno inopportuna». Secondo le dichiarazioni del legale all’agenzia Adnkronos: «Non si può pensare di fare un film quando il caso giudiziario è ancora aperto». Molto perplesso all’eventualità che una pellicola finisca sugli schermi anche Luca Maori, difensore di Raffaele Sollecito insieme a Giulia Bongiorno: «Sono assolutamente contrario ad un film con il processo in appello, prevedibilmente molto lungo, che deve ancora iniziare... È impensabile - aggiunge l’avvocato Maori - fare un film quando non c’è ancora una verità processuale cristallizzata. Se il film dovesse uscire prima della fine del processo di secondo grado ne chiederemo il sequestro».


E mentre non è chiaro cosa accadrà a questo punto del progetto cinematografico l’iter della giustizia arriverà presto al suo prossimo giro di boa. Per Amanda e Raffaele il prossimo appuntamento in aula è per il 24 novembre prossimo con l’inizio del dibattimento di secondo grado. L’iter giudiziario di Rudy invece approderà in Cassazione il 16 dicembre prossimo.

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