La paura fa 90. La circolare Atm che viaggia lungo la circonvallazione esterna ancora una volta è territorio di violenze e soprusi.
La notte scorsa, verso mezzanotte e mezza, il filobus percorre viale Zara. A bordo, mischiati tra i passeggeri, ci sono un tunisino e un algerino di 22 anni, questultimo con la moglie al seguito. Allaltezza di viale Stelvio, scatta laggressione. A essere presi di mira dagli extracomunitari sono due filippini, David e Rafael, di 26 e 25 anni: «Dateci i cellulari», è lordine sotto la minaccia dei coltelli. Le vittime designate reagiscono, si ribellano. La lite non è solo a parole: entrano in azione le lame. David viene ferito alladdome (operato durgenza al Niguarda è fuori pericolo di vita, ma resta grave), Rafael alla mano, nel tentativo di difendere lamico. Urla e panico arrivano sino alla cabina del conducente, che subito dà lallarme alla centrale Atm. I due aggressori e la donna non fanno in tempo a scendere dal mezzo, che si trovano di fronte una volante della polizia. Gli uomini sono immediatamente fermati, mentre lalgerina tenta una messinscena approfittando dello stato di gravidanza. Si accascia, finge un malore improbabile quanto improvviso, intanto armeggia sul marciapiede, sotto il chiosco di unedicola poco distante. I poliziotti provvedono allarresto dei nordafricani, ora accusati di tentata rapina e lesioni aggravate, mentre la moglie di uno dei due è stata denunciata per favoreggiamento: sullasfalto, proprio nel punto in cui si era inginocchiata la donna, sono stati rinvenuti i coltelli usati nellaggressione.
È appena lultimo di una lunga scia di episodi che sta mettendo a serio repentaglio lincolumità di pendolari e dipendenti dellAzienda trasporti milanese. Venerdì un pestaggio firmato da dieci quattordicenni ai danni di due coetanei al capolinea di un bus a Bonola; poche sere fa, sulla 79 in via Volvinio, un italiano ubriaco ha chiesto allautista di fermare il mezzo per poter scendere, ignorando le fermate previste. Al rifiuto del conducente, gli si è scagliato contro «armato» di un cartone di vino da un litro. La situazione, a volte, sfugge dal controllo. Come il 17 agosto scorso, quando un ecuadoriano di 31 anni, sotto leffetto dellalcol, è riuscito prima a picchiare un controllore nel metrò di Repubblica e poi a dirottare un Radiobus per sfuggire ai carabinieri alle calcagna. E poi lemergenza nelle periferie.
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