In fin di vita per una coltellata alla gola

Ancora una rissa per strada tra disperati, ancora uno straniero in ospedale in fin di vita, con un taglio dalla gola all’orecchio. Un paio di passanti ha lanciato l’allarme sono arrivate gli investigatori che stanno cercando di ricostruire l’episodio, mentre l’uomo è in coma farmacologico in ospedale in attesa di poterlo operare appena migliorerà.
Quando cala la notte, sempre più spesso le strade della città si trasformano in arena dove si disputano feroci duelli a colpi di coltello, cocci di bottiglia. Ma anche qualsiasi oggetto possa trasformarsi in un efficace «arma impropria» da brandire contro il nemico in una lotta spesso per la sopravvivenza. Non si tratta quasi mai infatti di contese per grandi ricchezza, ma spesso duelli all’ultimo sangue per un pugno di spiccioli, un paio di scarpe, l’angolo più riparato in un’area dismessa. Quasi sempre c’è di mezzo anche l’alcol che esaspera qualsiasi tensione.
Un paio di giorni fa un egiziano 27 anni è stato ridotto in fin di vita da un connazionale armato di coltello a serramanico. Il 28 maggio un altro nordafricano era finito in codice rosso al Policlinico dopo essere stato raggiunto da diversi fendenti, in pieno Parco Sempione. Qualche volta tocca agli italiani. Come l’uomo di 54 anni aggredito all’angolo tra via Farini e via Stelvio nella notte tra il 19 e 20 maggio, per non aver offerto una sigaretta a un gruppo di magrebini. Senza contare le dispute tra bande latine, quando al minimo sgarbo spuntano coltelli e machete.
Se la lesione non è troppo grave, il ferito si rialza e sguscia via senza chiamare i soccorsi. Trattandosi quasi sempre di irregolari, un intervento delle forze dell’ordine potrebbe significare cure mediche, ma anche detenzione in qualche Cie ed espulsione pressoché certa.
Così la chiamata a polizia, carabinieri e al 118, arriva quasi esclusivamente da passanti e quando la persone colpita giace a terra in uno stato di incoscienza. Come appunto l’altra notte verso le 4.30 all’angolo tra via Novara e via cascina Bellaria, tra le aree verdi di Bosco in città e Parco di Trenno, estrema periferia ovest della città. L’allarme viene lanciato da un passante che nota una figura stesa a terra in un lago di sangue. Arriva il personale medico inviato dalla sala operativa del 118 e alcune volanti spedite in tutta fretta dalla centrale del 113. L’uomo non è in condizioni parlare, ha una sola vistosa ferita alla gola, un taglio che gli arriva fino all’orecchio. Forse causata da una lama, forse da un coccio di bottiglia.
Viene stabilizzato, portato al San Carlo e indotto al coma farmacologico, in attesa che le sue condizioni migliorino e possa essere operato. La prognosi è riservata, ma i medici pensano possa cavarsela.

Addosso non aveva documenti, da alcuni indizi sembra comunque un nordafricano, pare marocchino, di circa 30 anni. Un secondo passante ha riferito che a colpire il magrebino potrebbe essere stato un sudamericano, visto poi fuggire a gran velocità.

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