«Sono certa che i provvedimenti sulla sicurezza entreranno come priorità in questo nuovo governo». Dopo aver lottato due anni con ministri di centrosinistra più attenti ai tavoli e alle parole che ai fatti, il sindaco Letizia Moratti legge i risultati elettorali come una buona notizia per Milano. E per i milanesi che, moltiplicando per tre i voti della Lega Nord, hanno chiaramente indicato nella lotta alla criminalità e all’immigrazione irregolare la loro prima richiesta.
Quello dei campi rom, ha spiegato ieri il sindaco a margine dell’inaugurazione del Salone del mobile alla Fiera di Rho-Pero, «è un problema che va posto al governo perché i sindaci, come giustamente ha detto anche Bossi, non hanno gli strumenti». Una questione, aggiunge, «che avevamo sollevato con l’esecutivo precedente, ma senza avere risposta ». Atteggiamento che evidentemente agli elettori è piaciuto ancor meno che al primoinquilino di Palazzo Marino. «Hanno vinto i partiti del fare e non quelli del no», spiega la Moratti. Che aggiunge anche il nodo Malpensa-Alitalia. «Ha pesato sulle elezioni? Sì. Ma prima di tutto ha contato il problema della sicurezza». Chi chiedeva, comeil neo deputato Matteo Salvini, una Moratti ancor più decisa ha già avuto la sua risposta. «Con la Lega - ricorda il sindaco - abbiamo avuto una collaborazione piena da sempre. E non credo che si potrà modificare perché c’è già una collaborazione piena». La Lega «è una forza politica positiva per la città e per il Paese e ha intercettato un problema particolarmente sentito e che io avevo posto, senza risultato, all’attenzione del governo».
Il Carroccio si sente pronto per un sindaco leghista di Milano, ma nessun problema con la Moratti. Anzi. «Credo che ora - assicura il segretario nazionale della Lega Lombarda Giancarlo Giorgetti - coglierà l’occasione offerta dalla Lega per farsi sentire dal governo di Roma e otterrà quello che non ha ottenuto finora». Rimpasto? «Nel momento in cui alle comunali abbiamo preso il 12,3 per cento, non chiediamo di cambiare l’assessore o aumentarne il numero perché questa sarebbe vecchia politica. Chiediamo, però, che le buone ragioni della Lega siano ascoltate. Che ci sia una spinta su sicurezza, immigrazione e campi nomadi».
Ora, gli fa eco la Moratti, «certamente sarà più facile dialogare con un governo che su questi temi è attento e ha colto la preoccupazione della gente che magari ha paura a uscire di casa alla sera, a portare i bambini al parco ». La ricetta? «Maggiori presidi sul territorio e norme che consentano a noi sindaci di dare quelle risposte che fino ad ora non abbiamo potuto dare».
Le prime critiche arrivano dalla Caritas ambrosiana.
«È un po’ facile come soluzione illudersi di risolvere il problema con un colpo di spugna», il commento del direttore don Roberto Davanzo alla richiesta della Lega di eliminare tutti i campi nomadi. «Mondo delle associazioni, volontariato e privato sociale auspicano che si abbia il coraggio di mettersi di fronte a un problema che indubbiamente c’è».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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