Finanza sostenibile

Il gas è interessato dalla finanza sostenibile?

Secondo la tassonomia delle attività produttive dell’Ue il gas e il nucleare rientrerebbero tra le attività dell’Ue

Il gas è interessato dalla finanza sostenibile?

La decisione aveva destato più di qualche malumore tra gli stati membri maggiormente attenti alle tematiche "green", mentre la querelle successiva aveva causato lo scontro tra gli esperti della Piattaforma per la Finanza sostenibile e la Commissione europea.

Lo scorso marzo scorso le istituzioni comunitarie hanno adottato l'atto delegato di modificata della "Tassonomia sulle attività economiche sostenibili dell'UE" prevedendo, ed è questo il motivo dello "scontro", che nucleare e il gas venissero inserite tra le attività ritenute "in linea con obiettivi climatici e ambientali”.

A distanza di poche settimane, però, il tema sul fatto che il sistema di produzione del gas possa essere ritenuto, o meno, una delle categorie totalmente "green" è tornato all'ordine del giorno con gli esperti che suggeriscono una nuova rimodulazione della Tassonomia e la definizione di nuove categorie di classificazione delle attività, tra cui quelle "ambra" con cui si indicherebbero quelle attività a metà tra quelle green e quelle non ritenute in linea con gli obiettivi di sostenibilità.

Ma andiamo per ordine e vediamo meglio di cosa si tratta.

La tassonomia Ue delle attività green

La tassonomia europea è una classificazione, o meglio dire una vera e propria lista, di quelle attività e di quegli investimenti che possono essere ritenuti sostenibili sotto il profilo ambientale.

Nei fatti, dunque, attraverso questa lista gli investitori sanno cosa sia green e cosa non lo sia, potendo così decidere quale su cosa "puntare". Anche per tali motivazione, l'Ue, per definire la Tassonomia si è affidata alla piattaforma UE per la finanza sostenibile di cui abbiamo parlato in un precedente articolo de IlGiornale.It.

Questa task force di esperti, che raccoglie l’eredità del Techical Expert Group on sustainable finance, tra i primi compiti dopo la sua istituzione (avvenuta nel 2019) è stata quella di fornire il supporto tecnico-specialistico alla redazione della Tassonomia il cui regolamento è entrato in vigore nel luglio del 2020.

Secondo quanto previsto, le attività ritenute sostenibile sono selezionate in base alla possibilità di contribuire a specifici obiettivi ambientali (sei obiettivi) identificati dalla Commissione Europea e che sono:

  • mitigazione del cambiamento climatico;
  • adattamento al cambiamento climatico;
  • uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine;
  • transizione verso l’economia circolare, con riferimento anche a riduzione e riciclo dei rifiuti;
  • prevenzione e controllo dell’inquinamento;
  • protezione della biodiversità e della salute degli eco-sistemi.

Le attività rientranti nella Tassonomia devono soddisfare quattro criteri:

  • contribuire positivamente ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali;
  • non produrre impatti negativi su nessun altro obiettivo;
  • essere svolta nel rispetto di garanzie sociali minime;
  • rispettare i criteri tecnici identificati da atti delegati adottati dalla stessa Commissione Europea.

La querelle e cosa potrebbe accadere

Lo scorso 2 febbraio la Commissione europea, con il complementary delegated act, ha modificato l'impianto originale della Tassonomia attribuendo l'etichetta verde anche al gas ed al nucleare. Questa decisione era andata in direzione diversa con quanto auspicato dalla commissione per la finanza sostenibile che aveva richiesta per queste due tipologia di attività produttive una categoria "ambra": non green ma nemmeno al di fuori dei criteri della tassonomia.

Questa posizione assunta dall'Ue aveva messo sul "piede di guerra" alcuni Stati membri tra cui Austria e Lussemburgo.

Per trovare una soluzione condivisa, gli stessi esperti della Commissione Ue hanno presentato un nuovo documento che da un lato cercano di migliorare i criteri di classificazione e dall’altro propone un nuovo modello di classificazione, magari a "semafori" anche al fine di evitare il "transition wash".

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