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Una polemica ha investito negli Usa l'attrice Sydney Sweeney: è stata criticata dal mondo liberal per la nuova pubblicità dei jeans American Eagle

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Ieri, mentre la Cnn ci aggiornava sulla sparatoria nel Blackstone Building a Manhattan spiegandoci, a commento di alcuni frame di un uomo di colore con un fucile d'assalto, che l'attentatore era un uomo bianco e l'arma quella tipica dei suprematisti, ci siamo imbattuti nella polemica che ha investito negli Usa l'attrice Sydney Sweeney. Ventisettenne, lanciatissima e molto glamour, è stata criticata dal mondo liberal per la nuova pubblicità dei jeans American Eagle dove appare - strizzata in un total denim ammiccante - troppo bella, troppo femminile, troppo bionda e troppo bianca. Sotto accusa il claim: «Sydney Sweeney has great jeans», in un gioco di parole con «genes», cioè geni. Vogliono forse dirci si sono chiesti in molti che i geni fortunati, desiderabili, quelli «giusti», siano quelli bianchi? E il fatto che la famiglia dell'attrice sia di area trumpiana non ha aiutato.

In effetti c'è da preoccuparsi. Niente trans, niente veli, niente taglie oversize... Solo una ragazza sexy.

Da qui le accuse di attivisti e tiktoker. Lo spot è «fascista», «promuove l'eugenetica», «pura propaganda nazista» Strano che a scaricare odio siano solo i brutti. Domanda.

Perché le persone grasse, sciatte, con i capelli blu e la faccia devastata dai piercing pensano che tutto ciò che è bello, bianco e eterosessuale sia nazista o fascista?

Intanto però lo spot è piaciuto. In due settimane le vendite di jeans sono aumentate. E il titolo dell'American Eagle è salito in Borsa. Il woke una cosa l'ha ottenuta. Che la gente si sta svegliando.

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