da Milano
Le famiglie non avranno più la possibilità di ottimizzare le detrazioni Irpef dei figli attribuendole al coniuge con il reddito più basso. Dora in poi i genitori dovranno ripartire il beneficio al 50%, oppure - grazie alla novità prevista dallemendamento Irpef alla Finanziaria - potranno attribuirlo, previo accordo, «al genitore che possiede un reddito complessivo di ammontare più elevato». In pratica o si fa a metà (con benefici decrescenti in rapporto allaumento del reddito) o, in una sorta di contrappasso fiscale, si decide di attribuire il beneficio al coniuge più ricco, con il risultato di ridurlo o, addirittura, di azzerarlo. La novità è contenuta nellemendamento del governo per modificare le norme Irpef già inserite in Finanziaria. Lemendamento, che lascia i saldi invariati per questanno, prevede dal 2008 una copertura con un aumento di 205 milioni delle accise sui tabacchi. Tra le novità, emerse dalla lettura del decreto, anche la possibilità di utilizzare una «clausola di salvaguardia» per la tassazione del Tfr.
Ad avere impatto su tutti i contribuenti saranno però le diverse norme per attribuire lo sconto dei figli tra i coniugi: anche perché rende impossibile un tax planning per massimizzare i benefici. Fino ad oggi era possibile scegliere il coniuge che poteva scontare i figli a carico, e magari di attribuirli al genitore con il reddito più basso, con leffetto di aumentare al massimo lo sconto. Era anche possibile ripartire il beneficio anche in modo differenziato tra coniugi (ad esempio il 40% al marito e il 60% alla moglie). Ora invece lo sconto tra coniugi non separati, sarà automaticamente ripartito fifty-fifty. Con una possibilità aggiuntiva: ci si potrà accordare tra marito e moglie per dare le detrazioni al coniuge che guadagna di più, con leffetto pratico di peggiorare il proprio carico fiscale. Ovviamente se il coniuge è fiscalmente a carico dellaltro (cioè dellunico che in famiglia lavora) la detrazione spetta a questultimo.
Lemendamento con i ritocchi Irpef cambia anche la norma relativa allattribuzione della detrazione-figli tra coniugi separati o divorziati. In questo caso limporto spetta al genitore affidatario, cioè a quello che - in base a quanto stabilito dal giudice - cura quotidianamente i figli. Ma rispetto alla norma già inserita in finanziaria è prevista anche uneccezione: «la detrazione può però essere ripartita al 50% in caso di affidamento congiunto o condiviso». Ma, per effetto della norma relativa ai single-genitori, anche i separati potranno beneficiare di un lieve aumento della detrazione. La norma è un vero e proprio scioglilingua, esempio concreto di come è difficile discriminare tra le diverse tipologie di famiglia.
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