Roma - Uno spettro s’aggira a Palazzo Madama: l’impossibilità da parte della commissione Bilancio di chiudere in tempo la discussione sulla Finanziaria. Ed inviare all’aula un testo non approvato. Esattamente come lo scorso anno. Per il momento, i senatori sono convocati per tutto il «ponte» di Ognissanti. Motivo del ritardo: i difetti di copertura finanziaria.
La Ragioneria generale dello Stato continua ad avere perplessità sui meccanismi di copertura necessari a cancellare il ticket sulla diagnostica. Nelle previsioni del governo, avrebbe garantito 840 miliardi. Ed al momento ancora non sono state individuate soluzioni (quelle trovate, valutate insufficienti) per recuperarli da altre poste di bilancio. Fra le ipotesi scartate anche quella di ridurre le dotazioni degli organi costituzionali.
Ancora in bilico, poi, l’emendamento alla manovra che prevede l’assunzione dei precari nella pubblica amministrazione. La Ragioneria ha fornito una bozza di relazione tecnica. Nel documento, però, l’organo del ministero dell’Economia invita a graduare la spesa per gli anni successivi al 2009. Insomma, la copertura sarebbe stata convalidata solo per un anno. E tenuto conto che al momento l’intera manovra (Finanziaria e decreto legge) comporta spese aggiuntive per 3,3 miliardi di euro, la cautela della Ragioneria sul tema è arrivata a livello «allarme arancione».
Anche perché, nel frattempo, sempre i tecnici dei conti di Padoa-Schioppa con una certa difficoltà hanno «bollinato» (cioè vidimato) il maxi emendamento fiscale presentato dal relatore di maggioranza. È tutto finalizzato a concedere maggiori spese; soprattutto nelle aree di confine: così da assicurarsi i voti dei senatori altoatesini. Nel pacchetto c’è anche l’estensione delle agevolazioni Ici a tutti i proprietari di prima casa e interventi a sostegno fiscale per chi ha i figli negli asili nido.
Per recuperare risorse, la maggioranza ha anche previsto che dovranno essere restituite le detrazioni fiscali percepite senza motivi validi; che verrà reso più stringente il redditometro: quel meccanismo che prevede agevolazioni fiscali e sanitarie per chi ha redditi bassi; e verrà riaperta la procedura di rivalutazione immobiliare.
Nel complesso, da queste misure la maggioranza conta di incassare un gettito di 16 milioni di euro. Che non andranno, però, a migliorare i saldi di finanza pubblica. Ma finiranno per finanziare gli interventi - chiesti dalla sinistra estrema - a favore dei lavoratori dell’amianto.
«Prima che qualcuno svenda il Paese per meri interessi di parte è bene fermarli», commenta Roberto Calderoli.
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