Finanziaria, soldi a pioggia per api e barbabietole

Le modifiche introdotte in Commissione costano 2,3 miliardi. Ce n’è per tutti: dalle minoranze linguistiche in Friuli al festival Puccini. Berlusconi: "Manovra elettorale priva di copertura finanziaria"

Finanziaria, soldi a pioggia 
per api e barbabietole

da Roma

Il primo passaggio parlamentare della Finanziaria è costato 2,3 miliardi. A tantoammonta il costo delle modifiche introdotte dalla commissione Bilancio del Senato al disegno di legge che lunedì approda all’Aula di Palazzo Madama. E sul quale già pendono centinaia di altri emendamenti. Il tutto mentre dai conti pubblici arriva un segnale allarmante: il peggioramento del fabbisogno di ottobre, dovuto soprattutto al pagamento del bonus per le pensioni basse. Il calcolo di quanto sono costati gli emendamenti lo hanno fatto i gruppi parlamentari delle opposizioni, sicuri che la maggioranza stia puntando a una manovra elettorale.

Se si considera il triennio 2008-2010 le spese introdotte dalla Camera alta, per il momento ammontano a 5,8 miliardi. Cifra lievitata soprattutto nella notte di giovedì, quando è stata introdotta la misura per eliminare i ticket sulla diagnostica (834 milioni di euro) e il ritorno del credito d’imposta automatico per i nuovi assunti nel Sud (248 milioni nel 2008). Ma anche - hanno segnalato in una conferenza stampa i senatori di Forza Italia, Alleanza nazionale, Lega Nord, Udc e Dc per le autonomie - misure minori. Ad esempio quelle per le irrigazioni (100 milioni), il fondo per le minoranze linguistiche slovene in Friuli (0,5 milioni) o l’industria bieticolosaccarifera (30milioni di euro). Tra i contributi della commissione anche due milioni all’apicoltura e 200 mila euro per la «tutela del patrimonio storico della Prima guerra mondiale» oltre a 1,5 milioni per la Fondazione Festival Puccini di Torre del Lago. Fa parte delle voci di spesa lievitate, quella politicamente critica dell’assunzione dei precari della pubblica amministrazione. Rispetto ai 20 milioni di euro dichiarati dal governo, la spesa messa nero su bianco nelle tabelle è di 47,3 all’anno. Misure che potrebbero pesare sui conti pubblici, dai quali già arrivano segnali allarmanti. Il fabbisogno del settore statale di ottobre è di 7,7 miliardi, quindi 3,2 miliardi in più rispetto a quello dell’ottobre 2006.Unpeggioramento che secondo il ministero dell’Economia è dovuto al fatto che le entrate sono sempre in crescita, ma questa volta sono state «più che compensate da maggiori pagamenti dovuti in gran parte a un recupero della spesa in tutti i settori della Pubblica amministrazione». Tra le uscite più rilevanti, quelle relative al bonus per le pensioni basse, costato 700 milioni. Il dato sul fabbisogno potrebbe peggiorare a dicembre, quando entreranno in vigore le misure previste dalla manovra per gli incapienti, sulla cui copertura il servizio tecnico della Camera ha espresso dubbi. E proprio sulle coperture la Casa delle libertà ha deciso di dare battaglia. «È una Finanziaria elettorale, paradossalmente tesa a far durare un governo. Ci sono moltissime spese introdotte per tenere insieme la maggioranza che non hanno la copertura e che quindi contravvengono palesemente al dettato dell’articolo 81 della Costituzione », ha detto il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Èuna una manovra «clientelare in cui il Senato è stato usato come un bancomat», ha protestato l’azzurro Giuseppe Vegas. Nella notte di mercoledì i senatori di opposizione avevano abbandonato la commissione perché non c’era il via libera della Ragioneria generale dello Stato agli emendamenti.

Una situazione da «crisi istituzionale» che persiste, ha segnalato l’azzurro Maurizio Sacconi. Ora, in aula, comincia una battaglia non meno dura degli emendamenti. La Cdl ne ha presentati 500, e «sarà divertente vedere quanti ne presenterà la maggioranza », ha ironizzato Mario Baldassarri di An.

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