Politica

Finanziaria, la stangata fiscale diventa realtà

Gian Battista Bozzo

da Roma

«Sicuramente questa non sara una Finanziaria sexy». Romano Prodi, dopo il vertice notturno con i capigruppo dell’Unione ha trovato pure il modo di ironizzare preconizzando «un Paese migliore» da regalare agli italiani tra 4 anni. Ma le paure e le perplessità sulla stangata fiscale non hanno frenato Vincenzo Visco. Alla vigilia del varo della Finanziaria, il viceministro delle Finanze ha confermato che verranno aumentate le imposte sui redditi superiori ai 70mila euro lordi annui, circa tremila euro netti al mese. La revisione della curva delle aliquote e degli scaglioni di reddito comporterà una redistribuzione da circa 6 miliardi di euro: saranno tolti al ceto medio, e trasferiti ai redditi più bassi. Dall’aumento del prelievo sulle rendite finanziarie Visco attende 2,5 miliardi di euro, mentre 3 miliardi dovrebbero giungere da nuovi studi di settore e 4 miliardi da altre misure anti-evasione. Non sarà reintrodotta la tassa di successione cancellata dal governo Berlusconi: entrate esigue a fronte di enorme impopolarità.
La «fetta» fiscale della manovra da 30 miliardi di euro acquista sempre maggiore evidenza. Anche se ieri notte si è cercato di correggere il tiro pubblicizzando solo 13 miliardi di parte fiscale e 17 miliardi di tagli. Ma sul fisco ci sarà un decreto, che affiancherà la Finanziaria insieme con una legge contenente le deleghe (ad esempio, sulle pensioni). Per i redditi sopra i 70mila euro, l’aliquota passerà dall’attuale 39% al 43%. Ma è quasi certo che la nuova curva delle aliquote sarà più progressiva: dunque ci saranno modifiche forse dell’aliquota intermedia (attualmente il 33% fino a 33.500 euro di reddito) e sicuramente degli scaglioni su cui le aliquote si applicano. La cosiddetta no tax area (che oggi esenta i redditi fino a 7.500 euro) sarà allargata a 8mila, ma con un sistema completamente diverso, basato su detrazioni d’imposta: questo significa che i redditi medio-alti saranno sottoposti a tassazione anche sui primi 7.500 euro di imponibile.
La previsione di maggiori entrate per 2,5 miliardi di euro dall’aumento dell’aliquota (dal 12,50 al 20%) sulle rendite finanziarie potrebbe lasciare spazio a una esenzione per forma minore di investimento, probabilmente i piccoli risparmi in Bot. Le revisioni degli studi di settore sul lavoro autonomo e professionale saranno retroattivi dal 2006, e faranno incassare 3 miliardi di euro in più all’Erario. A carico dei lavoratori autonomi sarà previsto, forse diluito in due anni, l’aumento di circa 2 punti percentuali dei contributi pensionistici; sui collaboratori) l’incremento dei contributi è di 3,8 punti. Confermate la tassa del 3% sulle pensioni superiori ai 5mila euro mensili e la chiusura di una finestra d’uscita 2007 per i pensionamenti d’anzianità. La revisione della riforma previdenziale, annuncia Padoa-Schioppa a imprenditori e sindacati, partirà in gennaio.
Resta in Finanziaria l’ipotesi di Cesare Damiano di anticipare al luglio 2007 il decollo della previdenza complementare generalizzata, e la creazione del Fondo presso l’Inps che «requisirebbe» una quota (fra il 50 e il 65%) del Tfr inoptato dai lavoratori. «Il trasferimento di una fetta del Tfr all’Inps è un’ipotesi di cui si sta discutendo», spiega Damiano. «Ci sono due tempi - aggiunge il ministro del Lavoro -: prima il decollo della previdenza integrativa, poi la devoluzione di ciò che rimane inoptato al Fondo Inps». Padoa-Schioppa ha detto che «i ministeri hanno chiesto al governo risorse per 60 miliardi, il quadruplo di quelle disponibili». L’intera manovra si aggirerà sui 30 miliardi (che potrebbero lievitare a 31 o 32 a seconda dell’entità strutturale delle maggiori entrate fiscali). Il taglio del cuneo fiscale in due tranche (febbraio e luglio) sarà di solo 6 miliardi, una cifra inferiore ai 9 miliardi previsti. Non ne beneficeranno banche, assicurazioni e imprese concessionarie. Per il Mezzogiorno crediti d’imposta e maggiore incidenza del cuneo. Le risorse dell’«ex» ponte di Messina dovrebbero essere utilizzate per la rete stradale del Sud. «Per gli enti locali - dice - le cifre saranno severe».
In un incontro precedente con i sindacati, Padoa-Schioppa ha allargato la borsa per il contratto del pubblico impiego: 1,2 miliardi per il 2007 e 2 miliardi per il 2008. Nella Sanità arriva il ticket sui cosiddetti «codici bianchi» nel pronto soccorso, aumenta a 41 euro quello su diagnostica e visite specialistiche e verrà introdotto un ticket sulle ricette nelle Regioni con i conti in rosso. L’entità sarà legata al reddito. Fra le altre misure l’esenzione dal bollo per 5 anni alle nuove auto «euro 4», compensata da una supertassa per i «Suv»; e la proibizione della vendita di alcol ai minorenni.

E Prodi, che vuole tener duro sul saldo, non intende porre la fiducia nonostante Rifondazione, Pdci e Verdi.

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