nostro inviato a Bari
Si è trovato di fronte ai magistrati con i quali aveva lavorato fianco a fianco, da inquirente, ma stavolta Salvatore Paglino li ha incontrati da indagato: accuse di peculato, stalking e rivelazione di notizie coperte da segreto che lhanno spedito agli arresti domiciliari. Per i pm Teresa Iodice e Giuseppe Dentamaro il tenente colonnello delle Fiamme gialle di Bari che aveva indagato sullaffaire DAddario e, a Trani, sul premier, è stato per mesi la talpa, o una delle talpe, delle delicate inchieste pugliesi. Allinterrogatorio di garanzia di fronte al gip, Paglino si è presentato teso, ma determinato a difendersi. Ha respinto le accuse di stalking, sostenendo di non aver mai molestato la testimone Terry De Nicolò e tantomeno la cronista a cui a gennaio avrebbe passato notizie. Terry, la ragazza che Tarantini avrebbe fatto incontrare con lex presidente della regione Sandro Frisullo per corromperlo ha confermato le attenzioni ossessive dellufficiale, pur negando qualsiasi approccio fisico. Sul punto Paglino ha spiegato di essersi tenuto in contatto con la ragazza solo perché aveva limpressione che la testimone fosse «intimorita», e che costruendo un rapporto di fiducia avrebbe potuto sciogliersi e raccontare di più. Nellordinanza il gip rimarca che Terry avrebbe fatto salire Paglino a casa in due occasioni, circostanza che secondo il giudice «mal si concilia» con lansia e la paura messa a verbale dalla ragazza. Ma questultima conferma tutto: «Paglino da solo non è mai salito. Ha visto casa mia soltanto una o due volte, quando veniva con i suoi colleghi per motivi dufficio». Lex segugio della procura barese ha respinto anche le accuse di aver contribuito alle tante fughe di notizia: solo chiacchierate informali su atti che non erano segreti, e anzi, spesso erano già noti perché comunicati in conferenze stampa.
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