Fincantieri, business grandi yacht

Non solo navi da crociera, traghetti, navi militari o sommergibili. Comparti ancora nel ciclone della crisi globale. Fincantieri scopre i grandi armatori del diporto. I quali, a loro volta, scoprono le eccellenze del Muggiano (La Spezia) - quartier generale di Fincantieri Yachts - dopo aver ammirato quel capolavoro che risponde al nome di «Serene», l'imbarcazione più grande mai costruita in Italia (134 metri), entrata di diritto nella speciale classifica delle dieci navi da diporto più grandi del mondo e consegnata nel 2011 a un magnate russo.
Progettato secondo la massima classe del regolamento internazionale per la sicurezza del trasporto passeggeri, ha 7 ponti, un hangar e due piattaforme di atterraggio per elicotteri, una grande piscina (acqua di mare) che può accogliere anche imbarcazioni di servizio, un sommergibile per immersioni fino a 100 metri di profondità, 4.500 metri quadrati di spazi interni (2.700 dei quali extra-lusso), disegnati dallo Studio Pascale Reymond Langton Design, una delle firme più prestigiose del comparto. Per la cronaca, «Serene» ha vinto il premio «World Superyacht Awards», riservato alle eccellenze mondiali del settore nautico, come migliore imbarcazione del 2011 nella categoria «Displacement motor yacht 3000 gt and above».
Giovanni Romano, in Fincantieri dal 1973, oggi a capo della linea aziendale dedicata ai grandi-mega yacht, è tra gli artefici della svolta, voluta con determinazione dall'ad Giuseppe Bono, culminata alla fine del 2005 con la costituzione di Fincantieri Yachts.
Sono trascorsi 20 dall'avventura del mitico «Destriero» e Giuseppe Bono, regista della diversificazione aziendale, ci azzecca ancora una volta: occorre bilanciare il mix delle produzioni per reagire alla crisi che ha colpito i vari settori di attività: crociere (domanda dimezzata); traghetti di grandi dimensioni (mercato fermo dal 2008); militare, salvo grazie all'incremento dell'export che compensa in parte le sforbiciate al budget nazionale per la Difesa. Ecco, quindi, la prima commessa: il «Serene». E la scelta del quartier generale più consono alla nuova business unit cade sul cantiere militare del Muggiano: «Perché - aggiunge Giovanni Romano - il feeling con il cliente non nasce in ufficio, ma sul posto di lavoro. E così abbiamo creato un team giovane e dinamico, circa 100 persone tra tecnici e ingegneri, e altri 500 addetti alla produzione. Insomma uno squadrone di oltre 600 unità. Senza contare che Fincantieri ha circa mille progettisti nei suoi centri di Trieste (il più grande in Europa) e Genova. Questa è la nostra grande forza. Quando si fanno barche da 400-500 milioni di euro, nulla può essere lasciato all'improvvisazione. Devo dire che, dopo l'iniziale scetticismo, comprensibile per chi guardava a noi come a un new comer, i risultati hanno premiato la nostra strategia, ormai universalmente riconosciuta vincente».
Al Muggiano, intanto, è in piena lavorazione la «commessa 6218», ovvero il «Victory», 140 metri, che sarà consegnato nell'estate 2014. «Armatore straniero...», dice Romano. Armatore rappresentato da Camper & Nicholsons International, società tra le più note al mondo in questo settore. «Oggi - conclude Romano - forti dell'esperienza maturata con Serene, e avendo ulteriormente affinato le nostre capacità nella gestione dei processi complessi, siamo in grado di garantire perfomance eccellenti, rispondendo alle esigenze di un mercato che confidiamo essere sulla via della ripresa, anche se nel corso della crisi abbiamo avuto un paio di disdette».
«Victory» avrà 7 ponti, 6 piscine lunghe fino a 8 metri, una stiva interna «allagabile» per un tender di 14 metri. Con particolare attenzione alle soluzioni eco-compatibili per farne uno dei megayacht tecnicamente più avanzati al mondo.
Ma in Fincantieri si guarda avanti.

E l'équipe di Giovanni Romano lavora a diversi progetti, tra i quali tre concept da sogno: «Virage 88», disegnato da Andrew Winch; «Fortissimo», un 145 metri ispirato al movimento delle onde progettato da Ken Freivoch, yacht dal design innovativo e con un sistema propulsivo in grado di superare i 35 nodi di velocità minimizzando al contempo l'impatto ambientale; «Armonia», 142 metri, disegnato da Andrea Vallicelli e presentato a Dubai la scorsa primavera.

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