I sindacati di Fincantieri hanno detto «no a un piano industriale di lacrime e sangue». Lazienda, da parte sua, presenterà loro il 23 maggio, il nuovo piano industriale di riorganizzazione dei cantieri navali in tutta Italia, dove si parlerà anche del futuro di Sestri Ponente, che vedrà spazio per le riparazioni navali e per joint venture con privati. Tutto ciò, dopo lo spostamento a mare del cantiere ponentino, grazie ai 70 milioni di euro stanziati dal governo. Se nè parlato ieri allassemblea pubblica organizzata dal Comune di Genova per discutere del futuro di Fincantieri a Sestri. Ma se il sindacato dice no «al ricatto Fincantieri di vincolare al piano industriale la firma dellaccordo di programma per il ribaltamento a mare dello stabilimento aziendale di Genova Sestri Ponente», lazienda è di tuttaltro avviso. Il direttore del cantiere di Sestri, Mauro Leboffe, è infatti intervenuto ieri allassemblea ribadendo quello che era contenuto nella lettera inviata da Giuseppe Bono alla stessa sindaco.
«Fincantieri è disponibile a sottoscrivere laccordo di programma in preparazione presso il Ministero dello Sviluppo Economico - ha detto - Lazienda è disponibile ad impegnarsi a usare larea, che sarà ottenuta con la nuova piattaforma a mare, ma secondo le esigenze del proprio piano industriale e in accordo con lAutorità portuale. Siamo disponibili a cedere le aree a monte di nostra proprietà». Ma a sostenere i sindacati cè il sindaco, che ieri ha lanciato un aut aut proprio sulla firma. «Fincantieri, istituzioni e sindacati (...)- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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