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Alla fine l'Europa avrà più nucleare

A cosa porteranno tutte le nostre paure? Al fatto che, in nome della sicurezza, il Vecchio continente consoliderà la propria potenza atomica. Verranno spenti i vecchi reattori per costruirne altri più sicuri

Alla fine l'Europa avrà più nucleare

In questi giorni ci viene più volte riproposta la notizia secondo cui la Ue si appreste­re­bbe a interrogarsi sul nucle­are. Orpo, questa sì che è una bella interrogazione. Amleto impallidirebbe solo a sentir­la. Nucleare sì o nucleare no? That is the question . L’ipocri­sia dei politici europei è supe­rata solo dalle bugie degli or­gani di informazione ( la paro­la è grossa, ma è così che si chiamano). Ipocrisia e bugie che sono non solo italiani: di Travagli, Di Pietro e Repubbli­ca l’Europa abbonda, anche se quelli nostrani sono più simpatici, non foss’altro per­ché sono un po’ fessacchiot­ti, mentre quelli internazio­nali sono dei gran furbi.

Mi hanno informato che, invita­to da Bruno Vespa a Porta-a-Porta , Di Pietro avrebbe scio­rinato sapienza su energie rinnovabili: avendo tutti noi potuto apprezzare quella sciorinata dal leader dell’ Idv in tema di diritto di procedu­ra penale - che pure sarebbe la sua materia- posso figurar­mi le mostruosità di energeti­ca con cui ha deliziato i tele­spettatori. Cosa credete che possa mai partorire questa interrogazio­ne collettiva europea? Non è difficile indovinare: in nome della sicurezza, l’Europa do­vrà consolidare la propria po­tenza nucleare. Il perché è di una disarmante semplicità, che capirebbe chiunque (tranne Di Pietro, a tutta evi­denza): l’Europa produce e consuma 400 GW (gigawatt) elettrici, di cui oltre 100 col nucleare (che è la prima fon­te) e altri 275 con, in ordine di importanza, carbone, gas e idroelettrico.

I restanti 25 GW vengono, tutti insieme e in ordine d’importanza, da geotermia, rifiuti solidi urba­ni, eolico e fotovoltaico. Que­st’ultimo, in particolare, con­tribuisce per lo 0.01%, cioè niente. E nel Paese- la Germa­nia - ove è installata la metà della potenza fotovoltaica mondiale, contribuisce per lo 0.5%, cioè niente. La verità vera della Germania è che es­sa va, in ordine di importan­za, a carbone, nucleare, gas e idroelettrico, che tutti insie­me coprono il 95% del fabbi­sogno elettrico. Ed è così a di­spetto del fatto che coi Verdi al governo essa ha installato una potenza eolica superiore a quella nucleare e, come det­to, la metà della potenza foto­voltaica mondiale. Eolico e fo­tovoltaico che non hanno consentito la chiusura di al­cun impianto tedesco, a car­bone o nucleare che sia. Co­me mai? Perché eolico e foto­voltaico sono, per ragioni tec­niche, una colossale frode: l’ho scritto più volte e sono stufo di ripeterlo.

Rimane il fatto che la Me­rkel, che costretta dalla cruda realtà sopra esposta, anziché chiuderli come era stato deci­so dal governo precedente, aveva invece dovuto estende­re la vita dei reattori nucleari tedeschi, ha in questi giorni provveduto a sospendere quella decisione e ha ordina­to lo spegnimento di 2 reatto­ri nucleari più vecchi. Le ani­me candide qui in Italia ­quelli di Repubblica , ad esem­pio - sono andati in visibilio, ma se provassero a chiedere alla lady teutonica di compie­re il bel gesto di spegnere tutti e 17 reattori, credo che ver­rebbero gratificati, al massi­mo, del bel gesto dell’ombrel­lo.

La Merkel non è la Tatcher e la sua consistenza è più del budino che del ferro, però l’aritmetica sa farla: se non estende la vita dei reattori vec­chi- come per colpa dei Verdi era stata costretta a fare- allo­ra sarà costretta a ordinare la costruzione di nuovi. E maga­ri lo farà, paradossalmente, in nome della sicurezza. Lo stesso la Svizzera: ha 3 GW nucleari, installati in 5 re­at­tori la cui vita dovrebbe con­cludersi entro qualche lu­stro. Aveva in programma di sostituirli progressivamente con 3 nuovi reattori per un to­tale di oltre 5 GW, ma in segui­to agli eventi in Giappone ha annunciato di voler riflettere ancora su quel programma.

Quando ci avranno ponzato a sufficienza, concluderanno anch’essi che sarà meglio per­seguire quel programma an­ziché estendere la vita di quel­li vecchi. In nome della sicu­rezza, annunceranno.

Insomma, i fatti del Giappo­ne - pur avendo inequivoca­bilmente dimostrato, a di­spetto di ogni percezione emotiva indotta da sganghe­rati organi d’informazione complici di mercanti di terro­re, la sicurezza del nucleare ­faciliteranno il rinnovo del parco nucleare europeo. Pa­radossalmente in nome della sicurezza. Staremo a vedere se avrò azzeccato la previsio­ne.

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