Roma - Via libera della Camera al biotestamento che in sostanza però non sarà mai e in nessun caso vincolante. Le Dat, dichiarazioni anticipate di trattamento così come sono state regolamentate nel disegno di legge approvato ieri da Montecitorio rappresentano infatti un «orientamento» del paziente ma non possono essere accolte come una precisa volontà, un “ordine“ che va eseguito.
Le dat quindi andranno semplicemente “prese in considerazione“ dal medico. Come a dire che il cittadino può stilare il suo biotestamento ma è probabile che non verrà preso in considerazione. Quello che invece viene stabilito con certezza dal ddl è che l’alimentazione e l’idratazione non sono terapie ma sostegni vitali e dunque non possono essere interrotti se non nei casi estremi dei malati terminali per i quali la nutrizione non rappresenta più un efficace sostegno vitale. Idratazione ed alimentazione dunque non possono mai configurarsi come «accanimento terapeutico».
Il ddl è stato approvato a scrutinio segreto con 278 voti a favore, 205 contrari e 7 astenuti. Gli astenuti dunque sono stati meno del previsto visto che 13 deputati del Pd guidati da Pierluigi Castagnetti avevano annunciato l’astensione. A favore il Pdl (con qualche eccezione come Giuseppe Calderisi che ha definito la legge illiberale), la Lega ma anche l’Udc. Contrari il Pd, anche qui con qualche eccezione, l’Italia dei Valori e Futuro e Libertà.Viste le modifiche il testo dovrà dunque tornare a Palazzo Madama per il sì definitivo che probabilmente non arriverà, se mai arriverà, prima dell’autunno. La certezza che questa legge veda davvero la luce ancora non c’è ma l’opposizione già invoca un referendum per abolirla perchè, dicono radicali e Pd, oltre che crudele è manifestamente incostituzionale.
Giudizio identico arriva dal padre di Eluana Englaro, Giuseppe, la cui tragica vicenda ha innescato il processo che ha portato alla stesura di questa legge. La discussione di ieri è stata fortemente condizionata dalla storia di Eluana anche se il clima a Montecitorio non era infuocato come quello di due anni fa al Senato. Nel 2009 la legge fu approvata poco più di un mese dopo la morte della ragazza, in coma da 17 anni, sopravvenuta causa della sospensione dell’idratazione e alimentazione. Sospensione autorizzata dalla sentenza dei giudici della Corte d’Appello di Milano sollecitati dal ricorso del padre. Quando questa legge entrerà in vigore una simile sentenza non potrà più essere emessa.
É stato il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, a ribadire che questa legge si è resa necessaria proprio dopo la decisione dei giudici sul caso Englaro. «Non possiamo permettere che un giudice decida di privare dell’acqua e del cibo un essere umano indifeso -ha detto Cicchitto- É stata la stessa Consulta a sollecitare il Parlamento a legiferare in materia». Durissima la replica dei radicali espressa dal segretario Marco Staderini: «gli aguzzini di stato ci rubano la morte».
Il ddl al primo articolo ribadisce il divieto di qualsiasi forma di eutanasia, di ogni forma di assistenza o aiuto al suicidio. «Il diritto alla vita è un principio laico», ha ricordato il relatore del ddl Domenico Di Virgilio.
Tra le novità introdotte alla Camera un emendamento presentato dalla maggioranza dove si prevede che la Dat dovrà essere presa in considerazione solo quando venga accertato «che il soggetto si trovi nell’incapacità permanente di comprendere le informazioni circa il trattamento sanitario e le sue conseguenze per accertata assenza di attività cerebrale integrativa-cortico-sottocorticale e pertanto non può assumere le decisioni che lo rigurdano». Soltanto in questo caso con la certificazione da parte «di un collegio medico» potranno essere prese in considerazione le dat.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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