È passato più di un mese (per l’esattezza 40 giorni) dal 28 luglio scorso, data d’inizio dell’inchiesta del Giornale. Ma il presidente della Camera non ha ancora risposto alle domande sollevate dal nostro quotidiano sull’intricata vicenda che vede al centro l’appartamento di rue Princess Charlotte, 14. La casa era stata ereditata da Alleanza nazionale nel 1999 dalla nobildonna Anna Maria Colleoni, di dichiarate simpatie fasciste, perché il partito erede dell’Msi continuasse la «buona battaglia». L’appartamento venne ceduto l’11 luglio del 2008 dall’allora tesoriere del partito di via della Scrofa, il senatore Francesco Pontone, su delega dello stesso Fini in qualità di leader di An, a una società off-shore, la Printemps Ltd con sede a Saint Lucia nelle piccole Antille per 300mila euro. Un valore di molto inferiore alle offerte ricevute dal partito, pari a 1,5 milioni. L’immobile venne poi ceduto per 330mila euro a un’altra società off-shore, la Timara. Il Giornale ha scoperto che l’appartamento in questione è abitato da Giancarlo Tulliani, fratello della compagna del leader di Futuro e Libertà, Elisabetta, a fronte di un regolare contratto d’affitto (di cui ancora non si conosce l’ammontare preciso) e che lo stesso inquilino avrebbe partecipato ai lavori di ristrutturazione della casa, secondo le testimonianze di chi ha materialmente eseguito i lavori nell’appartamento monegasco. Alcuni testimoni sostengono che lo stesso presidente della Camera si sia recato più volte a visionare l’appartamento e che abbia ordinato la cucina presso un negozio di Roma.
Nella sua replica, preceduta e seguita a numerosi annunci di querele, Fini non ha mai chiarito tutti i contorni della vicenda. Oggi, durante il suo intervento alla kermesse Fli di Mirabello, non potrà che squarciare definitivamente il velo su questi misteri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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