Marianna Bartoccelli
da Roma
«AllAnm dico: fate pulizia a casa vostra e sarete credibili per tutti». Così il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini parla, anche se a distanza, ai magistrati dellAssociazione nazionale magistrati riuniti per il loro 28° congresso a Roma. E interviene nellennesima polemica tra la Casa delle libertà e la magistratura a proposito delle numerose candidature di Pm nelle liste di sinistra facendo riemergere il rapporto tra politica e magistratura. «È ora di sfatare la commedia, il sipario deve alzarsi, bisogna affrontare la questione dei magistrati davanti a tutti gli italiani - ha detto il leader dell'Udc nel corso di un incontro del suo partito -. Io che ho sempre rispettato e che rispetto le scelte della magistratura sento il dovere di fare chiarezza».
Richiamando le parole del presidente della Repubblica che ha chiesto ai giudici «di essere e di sembrare imparziali», Casini affonda il coltello nella questione centrale di questi giorni, le candidature di molti magistrati, ma anche la querelle su Libero Mancuso, pm bolognese che il sindaco Sergio Cofferati ha nominato suo assessore: «Esiste una parte militante della magistratura che getta ombra su tutti. Dal presidente del Tribunale di Roma Scotti ieri è arrivata una lezione di correttezza. Ha detto grazie, rinuncio alla proposta di una candidatura da parte dei Ds. Questo è stile. Ma esistono troppe pecore nere come Libero Mancuso, che a Bologna è passato dallamministrazione della giustizia a quella comunale. Non è Berlusconi lavversario dei magistrati - conclude Casini - ma sono i magistrati militanti e faziosi, le pecore nere che gettano ombra sulla magistratura».
Sullo stesso tono le dichiarazioni rilasciate sul Gazzettino dal vicepremier, Gianfranco Fini: «I magistrati obiettivi devono isolare quelli faziosi. La magistratura ha un ruolo centrale in ogni sistema democratico - osserva Fini - e i giudici devono essere messi nella condizione di poter lavorare al meglio. Dico anche che hanno il sacrosanto diritto di rivendicare lautonomia dal potere politico garantita dalla Carta costituzionale, però, come fa capire Ciampi, se la magistratura vuole essere rispettata deve essere imparziale. Al contrario, la politicizzazione di certa magistratura in una sola direzione è un dato incontestabile. Basti dire che qualificare come democratica una corrente, come se le altre non lo fossero, significa attribuirle un ruolo politico». Il vicepremier insiste anche sul ruolo della politica che «dovrebbe cercare di favorire una nuova giustizia che non debba, per mancanza di mezzi e di uomini, essere afflitta da tempi processuali lunghissimi e da pastoie burocratiche intollerabili».
Per la sinistra risponde a Casini Massimo Brutti. «Su che cosa - chiede il responsabile giustizia dei Ds - lAnm deve fare pulizia? Nei confronti di chi? In realtà la parte moderata dal centrodestra non riesce a differenziarsi dalle posizioni più oltranziste che in tema di politica della giustizia sono espresse dal presidente del Consiglio e dai gruppi dirigenti di Forza Italia e della Lega». A margine del congresso si sviluppa un vero e proprio dialogo tra Ciro Riviezzo, il leader dellAnm, e il presidente Casini: «Le accuse generiche non fanno bene alle istituzioni. Se ci sono casi specifici, si facciano nomi e cognomi. Abbiamo un sistema di controlli che può funzionare». «Ancora una volta - aggiunge Riviezzo - cade nel vuoto il nostro appello a tenere la magistratura fuori dalla campagna elettorale. Vorremmo si parlasse dei problemi della giustizia, invece si continua a parlare soltanto dei rapporti tra magistratura e politica».
A Casini risponde anche lex presidente dellAnm, Edmondo Bruti Liberati: «Chi sono i militanti? I 500 magistrati iscritti a questo congresso, quelli che hanno scioperato contro la riforma dellordinamento giudiziario? Circa il 90 per cento di chi indossa una toga? I magistrati militanti per i valori della Costituzione siamo tutti noi».
«Non ho formulato - è limmediata risposta di Casini a Riviezzo - accuse generiche e immotivate.
«I cittadini - conclude il leader dellUdc - sanno distinguere tra persone di questo tipo ed è bene che incomincino a farlo anche gli stessi magistrati».
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