Fini e Daniela, l’avvocato annuncia l’addio

Si sono conosciuti al Secolo, il quotidiano organo del Movimento sociale. Lui, 25 anni, praticante giornalista; lei, 22, impiegata. Li univa la passione politica, e forse nient’altro. Gianfranco Fini e Daniela Di Sotto erano come il giorno e la notte: alto e magro lui, serio, taciturno, i giornali l’avrebbero battezzato «il tenentino»; piccolina e rotondetta lei, scatenata in discoteca e sulla curva nord dello stadio Olimpico, quella laziale. Gianfri che da sub si immerge negli abissi, Dani che resta sotto l’ombrellone perché odia l’acqua; lui ingessato nelle grisaglie, lei tutta jeans e minigonne. Il diplomatico e l’impulsiva, le frasi ben costruite contro le sanguigne frecciate in romanesco, Frank Sinatra contro i Beatles. Siccome gli opposti si attraggono, i due diventano amici e si innamorano. Era il 1977, formidabile quell’anno.
Daniela era sposata. Suo marito Sergio Mariani (detto Folgorino perché aveva fatto il parà nella brigata) era lontano, in Sardegna, per un anno di soggiorno obbligato. Raccontò molti anni dopo la signora Fini: «Mi sentii come un cagnolino abbandonato per strada: quando trova uno che gli fa una carezza gli scodinzola dietro. Gianfranco era appena arrivato da Bologna, portava un brutto cappottone di pelle lungo e aveva un accento strano, lo chiamavano Tortellino. Provavo una grandissima stima e tantissimo affetto nei suoi confronti». Gli stessi sentimenti citati dall’avvocato Bongiorno, ciò che sopravvive del loro matrimonio.
Un amore tormentato. Quando Daniela disse al marito che era finita, Folgorino si sparò. Fu lei a soccorrerlo e salvargli la vita, ma non tornò indietro. Per la separazione si rivolse a un avvocato comunista: «Quelli del mio partito emisero subito la loro odiosa sentenza: si schierarono tutti contro di me». Però aveva Gianfranco dalla sua parte. L’11 settembre 1985 nasce Giuliana, l’11 settembre 1988 si sposano. Il delfino di Giorgio Almirante comincia l’ascesa politica, prepara la rivoluzione della destra, ma sua moglie rimane in seconda fila, niente salotti, pochi ricevimenti, rare interviste: «Preferisco andare al cinema con mia figlia, stare con gli amici della Polisportiva Lazio o guardare la tv». Film e fiction polizieschi: «Da bambina ero un maschiaccio», dice. E le sue passioni non sono cambiate: allenarsi in palestra, sfrecciare a tutta velocità su auto potenti, soprattutto tifare Lazio non più in curva ma in tribuna vip, nel suo stile aggressivo prediletto dai fotografi, capelli corti, spacchi, pellicce. Se il marito viaggia sotto scorta, lei la rifiuta e prende il porto d’armi per legittima difesa: «Adoro sparare al poligono. Ho tre pistole, una calibro 38, una 9 corto, e una 6 e 35, piccolissima, che porto con me la sera, quando esco da sola».
Gianfranco e Daniela, vite diverse sotto lo stesso tetto. «Abbiamo i nostri spazi di autonomia - spiegava lei lo scorso febbraio al settimanale Chi -, forse per questo andiamo d’accordo. In comune abbiamo altre cose: l’amore per la famiglia, per lo sport, la cucina. Ma cucino sempre io». Se lui è sempre più immerso nella politica, lei si dedica alla figlia e alla ginnastica. Non offrono spunti ai rotocalchi di gossip fino ai mormorii di un presunto flirt tra Fini e l’allora ministro Stefania Prestigiacomo. Daniela Di Sotto reagisce con sicurezza: «Nessun dubbio su Gianfranco - dirà in seguito -. Abbiamo parlato prima che uscissero i giornali, mi ha spiegato che era una calunnia. Abbiamo risolto tutto parlando, come sempre. Mi è dispiaciuto che il pettegolezzo riguardasse una signora con un figlio piccolo».
Qualche mese dopo Daniela Fini viene coinvolta a Potenza in una delle indagini del pm Henry John Woodcock (senza essere indagata) su convenzioni nella sanità e favori chiesti al compagno di partito Francesco Storace, governatore del Lazio; le sue telefonate furono intercettate e finirono sui giornali. «Una gogna mediatica nei confronti di mia moglie», la difese il marito. Nemmeno questo scossone sembrava aver turbato il clima di casa Fini.

La coppia ha passato il capodanno 2007 in Honduras con amici tra cui Roberto Carminati, il parrucchiere delle vip che le consiglierà un nuovo look. Un cambiamento drastico fatto di tailleur e capelli rossi, un anticipo dell’ultima svolta, quella di ieri.
Stefano Filippi

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