Fini: «Non offrire pretesti agli integralisti»

Il ministro Pisanu: «I simboli religiosi vanno rispettati e non devono essere oggetto di dileggio»

da Roma

«Solo la sensibilità personale permette di individuare il confine, di per sé estremamente labile, che separa la satira, per sua natura corrosiva, dalla blasfemia, volgare e offensiva per tutti i credenti». Lo afferma il vice premier e ministro degli Esteri Gianfranco Fini in una nota diffusa a margine della Conferenza programmatica di An che si sta per aprire alla Fiera di Roma.
«È la ragione per la quale se da un lato è giusto pubblicare le vignette in segno di sfida al fanatismo integralista e come riaffermazione della libertà di stampa, dall’altro bisogna riflettere sul fatto che si offre il pretesto ai gruppi islamici più radicali per chiamare a raccolta contro l’infedele e per rilanciare la folle prospettiva della “guerra santa” contro l’Occidente».
Sulla vicenda delle vignette satiriche sull’Islam è intervenuto anche il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu, secondo il quale «i simboli religiosi, di qualunque religione, vanno rispettati e non possono essere oggetto di sarcasmo, satira o dileggio».
Il ministro dell’Interno, rispondendo alle domande dei giornalisti a Brindisi, dove ha inaugurato la nuova caserma del comando provinciale dei vigili del fuoco, ha escluso che il risentimento del mondo islamico possa coinvolgere l’Italia, e che questa vicenda possa avere conseguenze dirette per il nostro Paese, specie in vista delle Olimpiadi invernali. «L’Italia - ha ricordato - nel suo semestre di presidenza dell’Unione Europea, ha portato all’approvazione della Carta del dialogo interreligioso, e questo lo sanno bene tutti gli uomini di fede d'Europa e del mondo».
«Ho altre volte da cattolico taciuto vedendo caricature sgradevoli ed immotivate del santo padre - ha aggiunto il ministro dell’Interno -, non potrei tacere di fronte a un’offesa ai miei simboli religiosi e quindi non posso tacere nemmeno dinanzi all’offesa che viene con troppa leggerezza recata ai simboli religiosi dell’Islam o di qualsiasi altra fede».
Sulla stessa linea di prudenza la reazione del governo americano. Il dipartimento di Stato giudica «inaccettabile» la pubblicazione, sulla stampa europea, di una serie di caricature di Maometto, perché si tratta di un’incitazione all’odio religioso o di carattere etnico. Lo ha detto un portavoce del dipartimento, Justin Higgins, spiegando che «queste caricature sono ovviamente offensive per la fede dei musulmani», e «l’incitazione all’odio religioso ed etnico non è accettabile». «Riconosciamo ovviamente la libertà di stampa e di espressione e la rispettiamo - ha concluso Higgins -, ma deve essere accompagnata da un senso delle responsabilità».


Il ministro degli Esteri inglese Jack Straw ha accusato di «mancanza di sensibilità e di rispetto» i media che hanno deciso di pubblicare le vignette. «C’è libertà di parola, noi tutti la rispettiamo, ma non c’è l’obbligo d’insultare o di essere gratuitamente incendiari».

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