Fini ritorna in campo con il Pdl Vertice alla Camera sulle regionali

TATTICA Galan deciso a non lasciare. L’ipotesi: Basilicata all’Udc in cambio dell’appoggio nelle sfide in bilico

RomaTavola apparecchiata per quattro nella sala da pranzo della presidenza della Camera dove oggi si vedranno Gianfranco Fini e i tre coordinatori del Pdl per discutere delle candidature per le regionali 2010. Un evidente segnale di distensione tra Silvio Berlusconi e l’ex leader di An, che da tempo chiedeva un suo maggior coinvolgimento nelle decisioni operative del partito. Richiesta accolta al punto che Sandro Bondi, Denis Verdini e Ignazio La Russa si recheranno per la prima volta a Montecitorio e studieranno direttamente con Fini - assente il Cavaliere - il puzzle delle candidature. D’altra parte, che i rapporti tra i due si stessero facendo decisamente meno freddi lo si era iniziato a capire già da qualche settimana, un po’ perché i contatti telefonici sono stati ben più frequenti del solito (il faccia a faccia di questa settimana è stato rimandato solo a causa della due giorni del premier a San Pietroburgo) e un po’ perché sabato scorso ad Asolo Fini è arrivato ad incontrare Giancarlo Galan con l’imprimatur proprio di Berlusconi.
Ed è in quest’ottica che il presidente della Camera vedrà oggi i coordinatori, deciso a chiudere molte delle caselle ancora aperte. Soprattutto nel Centro-Sud, cioè in quelle regioni dove la partita è tutta interna al Pdl e la Lega non ha voce in capitolo. Tra i nodi da sciogliere, dunque, ci saranno Lazio e Campania, con la prima che quasi certamente dovrebbe andare in quota An (resa in pole position il segretario generale dell’Ugl Renata Polverini) e la seconda in quota Forza Italia. E non è escluso che proprio oggi si chiuda la pratica Campania, visto che Berlusconi è rimasto molto colpito dalla riunione a Palazzo Grazioli con parlamentari e dirigenti locali che caldeggiavano la candidatura di Nicola Cosentino («uno che ha il territorio dalla sua e anche le capacità per sostenere da solo la campagna elettorale», confidava in privato il Cavaliere qualche giorno fa). Un nome sul quale si sono spesi anche molti parlamentari di An, contrari all’idea di Italo Bocchino più propenso alla candidatura di Stefano Caldoro. Su tutta questa querelle l’ex leader di An potrebbe mettere oggi la parola fine.
Si discute anche di Nord, con il capitolo Veneto ancora all’ordine del giorno visto che il governatore uscente Galan non sembra affatto intenzionato a lasciare la porta aperta a una candidatura leghista. Proprio ieri il coordinamento del Pdl veneto ha approvato un documento in cui si ribadisce la «ferma volontà di mantenere la guida della regione in capo al Pdl e a Galan». Argomento di cui lui e Berlusconi sono tornati a parlare ieri sera durante un faccia a faccia di dieci minuti al teatro La Fenice di Venezia, anche se il Carroccio continua a restare decisamente favorito. Diversa la situazione in Piemonte, dove Roberto Cota risponde con un secco no comment alle indiscrezioni che lo danno candidato alla presidenza per la Lega, circostanza smentita con forza dai coordinatori del Pdl. In verità, anche in Piemonte la partita è in movimento. Di certo, invece, il Carroccio ha ottenuto serie garanzie sulla Lombardia,dove incasserà il vicepresidente della giunta e un pacchetto di assessorati di peso. Resta, invece, l’incognita dell’Udc.

A cui, vociferano nel Pdl, si vorrebbe offrire la candidatura alla presidenza della Basilicata per ottenere l’appoggio in qualche regione in bilico.
Il quadro completo, comunque, è rinviato alla prossima settimana quando si vedranno faccia a faccia Berlusconi, Bossi e Fini.

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