Alessandro Pansa ha assunto l'incarico di amministratore delegato di Finmeccanica il 13 febbraio 2013. Il 4 luglio è stato nominato anche il nuovo presidente, Gianni De Gennaro. Dopo un lungo periodo difficile, il gruppo ha cambiato pagina e si è avviato a una nuova stagione che poggia su un concetto fondamentale: la rifocalizzazione nei settori principali, dove le competenze sono tra le migliori nel mondo. Si tratta di Aerospazio e Difesa, le cui principali aziende sono AgustaWestland, Alenia Aermacchi, Selex Es; nello spazio vanno ricordate anche le due joint venture incrociate con i francesi di Thales, Telespazio, a maggioranza italiana, e Thales Alenia Space, a maggioranza francese.
Il complesso di queste attività finora ha rappresentato circa l'87% dei ricavi complessivi, e ciò è indicativo della loro importanza strategica.
Proprio partendo da questa fotografia del gruppo, il tandem Pansa-De Gennaro ha individuato le linee maestre da seguire: la concentrazione nei settori di eccellenza e il disimpegno da quelli marginali. Questo per riaffermare il principio che le risorse - che in un periodo di crisi sono scarse per definizione - devono essere costruttivamente impiegate per investimenti là dove mercato, prospettive e competenze sono più importanti. I risultati non si sono fatti attendere: in ottobre Ansaldo Energia è stata venduta, mentre Ansaldo Breda (costruzioni ferroviarie) e Ansaldo Sts (segnalamento ferroviario) sono al centro di valutazioni per essere a loro volta cedute. Ansaldo Energia è stata acquistata dalla Cassa depositi e prestiti, uno dei bracci finanziari dello Stato (che ha inteso così mantenere in Italia una realtà di livello) e ha comportato per Finmeccanica l'incasso di circa 500 milioni per la sua quota del 54,55%.
AnsaldoBreda e Ansaldo Sts sono due realtà molto diverse ma che, agendo nello stesso comparto, potrebbero far parte di un pacchetto unico. La prima, che attualmente è impegnata insieme a Bombardier nella realizzazione del Frecciarossa 1000 per le Ferrovie dello Stato, da almeno dieci anni è in perdita, e attualmente si trova a fronteggiare un difficile contenzioso con le ferrovie di Belgio e Olanda per la fornitura di convogli ad alta velocità. In passato, analoghe vicende tecnico-contrattuali avevano avuto come controparte la Danimarca.
L'azienda ha bilanci costantemente in rosso e non riesce a raddrizzarli nonostante le buone intenzioni dei piani industriali. Pansa ne è pienamente consapevole e non fa mistero che il vero problema del gruppo stia proprio qui. È assurdo usare le risorse del gruppo per ripianare perdite in un settore non strategico; lo scoglio è tuttavia il futuro dei 2.300 dipendenti dei vari siti produttivi in Italia, tema sul tavolo del governo.
Parallelamente Ansaldo Sts è un vero gioiello, specializzata in segnalamento di rete con tecnologie molto avanzate e con clienti in tutto il mondo; in quanto tale è un'azienda che interessa molti gruppi internazionali, e il nome più ripetuto, nei mesi, è stato quello della giapponese Hitachi. Che cosa fare dunque? Un'ipotesi - né confermata né smentita da Pansa - è che le due società ferroviarie possano essere vendute in coppia, per far sì che la convenienza di una compensi le difficoltà dell'altra. Se così non fosse, qualcuno pensa per AnsaldoBreda alla suddivisione in good company/bad company; ma questa soluzione spetterebbe al governo.
Tra i primi risultati ottenuti dal nuovo gruppo dirigente di Finmeccanica va ricordato anche un importante accordo sindacale riguardante la Selex Es, nella quale sono state aggregate e razionalizzate attività prima divise, che ha portato alla riduzione di 2.
Anche la Borsa ha dimostrato fiducia nelle strategie del nuovo vertice: il titolo, che in febbraio - alla nomina di Pansa - valeva all'incirca 4 euro, oggi quota intorno ai 5,2-5,3 euro, circa il 30% in più.
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