La Finocchiaro «prezzemolina» nel nuovo film di Albanese

«Lo sa che in scena, per merito di Annibale Ruccello, il più geniale dei commediografi napoletani, Cesira, l’eroina della Ciociara di Moravia evoca addirittura un fantasma?». Donatella Finocchiaro è felice di recitare a teatro e della bella occasione che finora le era stata negata. Resta un mistero come mai sia così entusiasta del teatro in un momento tanto difficile. «Non solo La ciociara è stato il film cult per eccellenza nella carriera della Loren - replica l’attrice - ma quella storia e quel personaggio erano mitici da quando il romanzo è uscito nelle vetrine dei librai». Ma oggi, dopo De Sica sullo schermo e Dino Risi in tv, non è datato rifarsi a una ficelle come questa fatta di sudore, sangue e partigiani? «Niente affatto perché, con Roberta Torre regista l’andamento della storia cambia radicalmente». Quindi una versione moderna. «Le cito Angela, il film della stessa Torre di cui fui protagonista. È la storia di una ragazza, moglie di un boss mafioso, che s’innamora di un coetaneo soprannominato o’pescecane assunto alle dipendenze del marito, che finisce per spezzare il suo equilibrio tramutandola da spietata ricettatrice della droga in una pudica vestale che attende dal mare il ritorno dell’amato. Ecco, per Cesira la ciociara, mi sono rifatta ad Angela e all’amore come sola unità di misura dell’esistenza». Un accostamento azzardato. «Perché mai? Anche nell’adattamento di Ruccello, si naviga in pieno melodramma con la passione travolgente e mai consumata che unisce Cesira, al di là della morte, con Michele l’intellettuale antifascista ammazzato dai tedeschi».
Ma dopo questa curiosa performance, attualmente in tournée, la Finocchiaro tornerà al cinema: «Non dico il ruolo ma la mia ultima fatica, sempre con Roberta Torre, si intitola I baci mai dati, ambientata a Palermo al quartiere Librino, dove c'è chi giura di aver visto e parlato con la Vergine Maria in persona. Prima uscirà Terraferma di Crialese, un film romantico e poi Senza arte né parte di Albanese dove interpreto una donna del popolo che, erede di una collezione d’arte, coinvolge gli uomini della sua vita in una colossale truffa».

Con una carriera così e progetti simili non avrà nessun rimpianto. «Uno solo. Quello di non aver figurato nell’ultima tessera del film Manuale d’amore col professor De Niro, vittima del torbido fascino di un’ignota creatura. Ahimé la parte è toccata a Monica Bellucci».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica