da Milano
Non solo dalla Cina. I dentifrici adulterati arrivano anche dal Vietnam. Ieri i carabinieri di Napoli ne hanno sequestrate quaranta confezioni, chissà perché sempre «marchiate» Colgate, dai banconi di un esercizio commerciale nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Ancora non si sa se contenessero la famigerata sostanza utilizzata per gli anticongelanti, il dietilenglicol, ritenuta tossica per il fegato e i reni in concentrazioni elevate. I prodotti (tubetto più spazzolino) erano privi di indicazioni sulla data di scadenza e non riportavano le sostanze contenute nella «pasta». Costo 50 centesimi: ora il materiale è stato affidato allArpac per essere analizzato mentre gli investigatori stanno valutando la posizione dellesercente, un 29enne di San Giuseppe Vesuviano.
Intanto proseguono le analisi sui campioni sequestrati nei giorni scorsi. Sono circa 200 i «pezzi» su cui lIstituto superiore di Sanità sta effettuando verifiche. Lallarme tuttavia sembra sgonfiarsi: secondo gli esperti dellIstituto superiore di sanità i rischi per la salute sarebbero davvero minimi e al massimo riguarderebbero soggetti con problemi di immunodeficienza. Una volta diluito in bocca e poi risciacquato il dentifricio «velenoso» perderebbe gran parte dei suoi effetti tossici. Assente poi la temuta carica batterica pericolosa.
Fatto sta che la Cina, ancora una volta, torna sul banco degli imputati. Non molto tempo addietro si parlò di tessuti per abbigliamento trattati con sostanze cancerogene, più recentemente di giocattoli, contraffatti col marchio di garanzia Ue, ma estremamente pericolosi per i bambini. Al di là della pericolosità, che va vista caso per caso, di certo resta lincredibile proliferare dellindustria per la contraffazione cinese, protestano dalla Coldiretti.
Pechino, di fronte alle sollecitazioni internazionali, ha voluto dare una risposta. E lo ha fatto a modo suo. Ieri il direttore dellEnte nazionale cinese per la sicurezza degli alimenti e dei farmaci, Zheng Xiaoyu, è stato giustiziato. Laccusa: corruzione. Zheng, parificato a un ministro, era stato a capo dellAuthority cinese fino al 2005 e, stando alla sua stessa confessione, aveva intascato bustarelle per 620mila euro. A lui si imputò, tra laltro, la morte di almeno 13 bambini alimentati con latte in polvere privo di sostanze nutritive.
Nel frattempo, mentre in Italia le maglie dei controlli si stringono, Federfarma, lassociazione dei farmacisti, - prova a rassicurare i cittadini. «Tutti i prodotti disponibili nelle farmacie - si legge in una nota - provengono da canali sicuri e controllati anche grazie alle garanzie offerte dalla distribuzione intermedia di settore.
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