Sarà anche stata una scelta pro-quiete pubblica, quella di spostare la movida estiva di San Lorenzo al Verano. Ma il caos a piazza Immacolata è rimasto. E ha contagiato anche larea dello storico campo santo della capitale, che «brilla» di monnezza più degli altri che propria. Certo, nessuno dei silenziosi abitanti, morti e sepolti, si lamenterà mai del chiasso, dei bivacchi e della sporcizia, ma lo scenario è raccapricciante.
I più infuriati sono i poveri fiorai, che vivono la piazza tutte le stagioni e che questestate hanno sofferto la presenza dei servizi garantiti allarea della movida, terminata a fine settembre: bagni chimici e corrente elettrica in primis. «Siamo peggio che terremotati. Da trentanni chiediamo invano corrente e bagni. È bastata la movida per portarli qui, ma non sono per noi», sbotta il fioraio Marco Torcolacci, 45 anni, col dente avvelenato contro il III municipio. «Balla coi morti», qualcuno direbbe. In realtà i bagni pubblici ci sarebbero, peccato che siano completamente interrati. Un tempo erano funzionanti, due scalinate distinte, una per gli uomini, laltra per le donne, portavano ai servizi igienici, sotto la strada. Oggi gli ingressi si scorgono appena, tra erbacce e fusti contenenti chissà quale materiale tossico. Nella piazza cè una sola fontanella pubblica, antica e fatiscente, che qualcuno ha persino cercato di estirpare, dove i baracchini, a turno, si riforniscono dacqua, con dei grossi secchioni. Rifiuti dappertutto, erba alta, siringhe. I chioschi dei fiorai, circa dieci, sono fatiscenti e pericolanti, molti addirittura col tetto in eternit. «Ci hanno preso in giro per quarantanni, sono cambiati vari presidenti, se ne sono tutti infischiati», tuona Angelo DOrtensi, 54 anni, fioraio del Verano da quando ne aveva 18. «Lo so, abbiamo i tetti in eternit. Tempo fa qui venne una commissione Asl, ha preso appunti, ci ha proibito di toccare i tetti, ma poi non è accaduto più nulla», continua lui, «però paghiamo 14mila euro lanno per loccupazione di suolo pubblico». I sampietrini divelti e qui accatastati sono diminuiti. «Non si sa che fine abbiano fatto, qui è tutto abbandonato», ribatte DOrtensi. Giovanni Provenzano (PdL), consigliere dopposizione nel III municipio, attacca: «Non solo la movida la scorsa estate non ha tolto il caos da piazza dellImmacolata, ma ha aumentato anche il degrado di piazzale del Verano. È una vergogna».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.