Gianluigi Nuzzi
da Milano
Nelle 180 pagine di provvedimenti su Popolare italiana, il gip Clementina Forleo rivolge a Gianpiero Fiorani le accuse più rilevanti: «È risultato, quanto meno a livello esecutivo - scrive -, il vero promotore e organizzatore dellaggiotaggio in questione, finalizzato al buon esito, a qualunque costo, della scalata Antonveneta, società con capitalizzazione di gran lunga superiore a quella della Banca popolare di Lodi». Le prove indicate spaziano dalla retrodatazione di atti inviati a Bankitalia, alla costruzione con lo scanner di lettere con i logo di società di Emilio Gnutti, allutilizzo di utenze svizzere sino ai rapporti con i coniugi Fazio.
Pc distrutti e scanner utilizzati. Sembra un caso fotocopia al crac Parmalat. Anche qui infatti veniva utilizzato lo scanner per falsificare documenti e venivano distrutte le memorie dei Pc. «Durante la perquisizione del 25 maggio in Popolare di Lodi - scrive il Gip - emergeva che numerosi file del Pc sequestrato a Gianfranco Boni, direttore dellarea finanza, erano stati cancellati in ora notturna e a seguito dellavvio delle indagini in questione. Emergeva inoltre che tali file erano stati inviati per il back up a un server non indicato agli inquirenti». Non solo. Per il gip Forleo Fiorani il 5 luglio avrebbe chiesto a un collaboratore di «predisporre della documentazione utilizzando la carta intesta della Gp Finanziaria (gruppo Gnutti) dettandogli una lettera da inviare alla stessa Popolare italiana relativamente alle partecipazioni della società Earchimede allinterno del gruppo lodigiano». Si tratta della cessione, per laccusa fittizia, di alcune minorities. Fiorani prima detta la lettera, poi arrivati alla firma dice: «E poi metti Gp Finanziaria Spa Presidente e me la fai bat... E lei come fa però a battermela? Su carta Gp, io le do questa carte e lei se la fa scannerizzare sopra e sotto vediamo adesso... E la firma? Poi dopo quello vediamo».
«A Fazio atti retrodatati». Sempre secondo laccusa il banchiere di Lodi avrebbe retrodatato la documentazione per ottenere lautorizzazione da parte di Bankitalia. In particolare a Palazzo Koch è stato trovato un contratto di cessione di quote di minoranza del gruppo lodigiano con la data del 28 giugno mentre «dalle conversazioni di Fiorani appare evidente - scrive sempre il Gip - che tali atti sono stati formati successivamente a tale data e verosimilmente il 5 o lo stesso 6 luglio». Per laccusa, il contratto con Gp finanziaria viene retrodatato per consentire a Bankitalia di concedere lautorizzazione allOpa entro i 30 giorni previsti.
Cellulare svizzero. Agli inizi di luglio emerge che «il Fiorani era in possesso anche di unutenza dallo stesso ritenuta particolarmente «sicura», intestata alla compagnia elvetica Sunrice, e dunque alla stessa venivano estese le operazioni di intercettazione.
Ascoltati due senatori. Oltre al cellulare del senatore di Forza Italia Luigi Grillo, sono state sentite telefonate anche di un altro senatore. Si tratta di Ivo Tarolli, vicepresidente dei senatori Udc. «Il nome di Ivo - scrive la Forleo - ricorre in molte conversazioni intercettato. E spesso lo stesso risulta chiamante sullutenza della Rosati (moglie di Fazio, ndr)».
«Tonino senti Cardia?». In una conversazione, Fiorani chiede a Fazio se ha intenzione di sentire il presidente della Consob Lamberto Cardia. Fazio risponde lapidario: «No ma però ci penso io».
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