
Sabato scorso siamo stati invitati ad una cena per il 15esimo anniversario di matrimonio di una coppia di amici. Una cena in grande stile per un grande traguardo! Fino a qualche anno fa si iniziava a festeggiare dalle nozze d’argento cioè dopo 25 anni insieme e poi in modo ancora più solenne quelle d’oro! 50 anni insieme: una vita. Se uno non ci arrivava era solo per motivi... naturali non personali. Ora 15 anni insieme sono già considerati un traguardo. E questo dovrebbe farci riflettere! Ecco perché ci stupiamo nel leggere che alla base di un’unione c’è la stima reciproca. Io la chiamerei l’uovo di Colombo. Con la filosofia del «all U can f***» imperante come rivelano molte lettere pubblicate ecco che ci si stupisce se dopo 15 anni un matrimonio regge ancora... Questo indirizzo mail parla della «posta del cuore» ma il fulcro non è più il cuore ma ...un palmo più giù!
Pier Paolo
Caro Pier Paolo, trovo sorprendente sia proprio la lettera di un uomo che dice semplicemente di amare sua moglie a scatenare questa ridda di risposte indignate (la sua non è la sola e temo di non poterle pubblicare tutte per non rendere queste colonne eccessivamente ripetitive). Ma trovo anche sorprendente non sia chiaro cosa reputi tanto apprezzabile di quella missiva. È ovvio che non è eversivo il concetto espresso, ma trovo eversiva la condotta, se proprio lo vuole sapere. E la voglia di mandare una mail a un giornale per dire una cosa all’apparenza tanto banale. D’altra parte mi pare che anche gli amici che l’hanno invitata a festeggiare il loro sontuoso anniversario abbiano drasticamente abbassato le loro aspettative temporali in termini di longevità di coppia. «Intanto portiamoci a casa questi primi quindici anni...» pare sia stato l’approccio. E certo non si può dar loro torto. Ma questo cosa le suggerisce? Che il signore in questione avrà anche scoperto l’uovo di Colombo, ma intanto il suo uovo non si rompe. Cerca con impegno e dedizione di evitare la frittata e la evita: risultato non poi così trascurabile, mi sembra.
Volendo proseguire sulla metafora della cucina nella quale sinceramente non so nemmeno perché mi sia infilata, ricordi che le pietanze più complicate da preparare sono proprio le più semplici. Agli aspiranti chef, per esempio, chiedono di cimentarsi sugli spaghetti al pomodoro. Questo per dire che la ricetta del marito fedele sarà anche semplice, ma il risultato è perfetto.