da Lodi
È tutta in una lettera, prima privata e indirizzata allamministratore delegato di Bpi Divo Gronchi e poi fatta trapelare, la verità di Giampiero Fiorani sulla fusione tra Banca popolare italiana e Banco popolare di Verona Novara. E non si può dire che quanto afferma lex ad di Bpi non sia destinato a scuotere il palazzo di Renzo Piano, sede dellistituto lodigiano.
Fiorani adombra, innanzitutto, «speculazioni senza precedenti sul titolo Lodi-Italiana sia direttamente, sia attraverso strumenti derivati e con quantitativi enormi di titoli acquistati, in pendenza dellaumento di capitale, da mani ignote. Sarebbe interessante - aggiunge - conoscere chi ha beneficiato di queste plusvalenze, soprattutto grazie a unoperazione di aumento (di capitale, ndr) finalizzata a restare autonomi e alla quasi contestuale, ma inusuale, ricerca di un partner, offrendo così il destro per speculazioni da parte di traders e segnando, nei fatti, la fine dellautonomia dellistituto». Proprio per questo Fiorani invoca, senza mezzi termini, lintervento della magistratura. Anche perché quella che lui stesso definisce «speculazione» avrebbe «riguardato - dice - quantitativi enormi di azioni della Banca popolare italiana. Basti pensare alla quota di capitale che è transitata in mani sconosciute e che è possibile ricostruire attraverso lanalisi dei dati, volumi e prezzi, relativi a quel periodo. Penso che la magistratura saprà intervenire con la consueta solerzia nellapprofondire sia le responsabilità che i fatti accaduti».
Ma cè anche un altro nodo che Fiorani vorrebbe sciogliere. Spiega sempre nella missiva, infatti, riguardo alla fusione di Bpi con Bpvn che sarà operativa dal prossimo primo di luglio: «Si tratta, più o meno, delloperazione che noi avevamo a suo tempo pensato per Antonveneta, solo con meno esborso in contanti e, comprensibilmente, con ruoli ribaltati». E, poi, Fiorani ricorda a Gronchi le tante iniziative alle quali hanno «collaborato, con lausilio di consulenti e uomini di fiducia». Poi lex numero uno conclude dicendo di voler chiudere la partita con Bpi. Chi è vicino a Fiorani commenta: «Lex ad aveva, finora, scelto di mantenere un basso profilo. Ora, però, le cose sono cambiate. Fiorani ha voglia di parlare». Ma anche il destinatario della lettera, Divo Gronchi, ha qualcosa da dire: «Se delle azioni dovessero essere state rastrellate sia la Consob sia la Magistratura hanno gli strumenti per poter intervenire. Ci penseranno loro».
Fiorani: «Speculazioni sulle nozze Bpi-Bpvn»
Lad Gronchi: «Consob e giudici hanno tutti gli elementi per poter valutare»
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.