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«La Fiorentina trattata male come la carne»

Paolo Marchi

Oggi la Fiorentina si gioca il suo futuro e nemmeno battendo il Brescia sarà salva. Conteranno anche i risultati del Parma a Lecce e del Siena in casa con l’Atalanta: se vincono, viola in B a raggiungere un’altra Fiorentina, la bistecca che da quando è stata privata dell’osso (31 marzo 2001 l’ultimo giorno con, il 1° aprile il primo senza) è come se fosse priva dell’anima.
Da allora c’è un personaggio a Panzano in Chianti che si batte perché la ciccia ritrovi la sua spina dorsale e che soffre anche per la squadra: Dario Cecchini, il più famoso macellaio italiano, poeta per diletto. In questi giorni affetta, declama e impreca: «Hanno resa la bistecca invertebrata, proprio come la squadra che a tratti è apparsa molle. Ho già fatto il funerale alla bistecca, non vorrei vederne un altro per la Viola. Spero solo che la squadra abbia l'orgoglio della bistecca: tosta ma delicata, sanguigna, austera e romantica, prelibata e raffinata, potente. Gli arbitri? Stesso ruolo dei ministri agricoli dell'Unione Europea: con i loro errori i fischietti hanno schiantato la Fiorentina, gli altri ucciso la bistecca, riducendola a cotoletta. Si dice che l’Ue stia per far tornare la ciccia con l’osso, ma ne dubito, e non vorrei che la squadra facesse la stessa fine, vittime di pateracchi e impossibilitata a tornare grande».
E oggi a Firenze, massima allerta per l’arrivo di un Brescia seguito da 5mila tifosi. A controllare il «Franchi» oltre 400 poliziotti. E proprio il Siulp, il sindacato della polizia di stato, ha ricordato come durante il campionato siano stati feriti 637 agenti.

I tifosi? 255.

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