Cronache

Firme porta a porta per disertare i seggi sulla fecondazione

Da Scajola a Grillo, Forza Italia si compatta con una sottoscrizione per fare fallire le consultazioni Un numero di cellulare a disposizione di chi vuole aderire

Paola Balsomini

«Pronto, mi scusi, vorrei dichiarare la mia astensione al referendum sulla procreazione assistita». Dall’altra parte due giovani, Alberto Loi e Massimiliano Cardamone, si occupano di annotare numero di telefono e domicilio. Poi, armati di penna e foglietto, provvedono a raccogliere il consenso casa per casa. E’ il voto express, esattamente come accade per ordinare una pizza. Questa volta però non si parla di «Margherita» o «Napoli», ma di qualcosa di certamente più serio e complesso: la variazione della legge numero 40 e l’abrogazione del divieto di ricorrere a donatori esterni, in modo che anche le coppie sterili possano avere figli. Però, il procedimento non cambia e l’idea di raccogliere uscio per uscio le firme degli astenuti ha già trovato il consenso di gran parte dei parlamentari di Forza Italia, anche di quelle anime spesso discordanti su argomenti chiave della politica. Dal ministro Scajola a Luigi Grillo, dal capogruppo Giuseppe Costa a Alberto Gagliardi, da Gabriella Mondello a Michele Scandroglio. Cento firme per dire «Noi ci asteniamo». «Il nostro obiettivo - spiega Scandroglio, responsabile degli Enti Locali di Forza Italia - non è quello di fare propaganda elettorale, ma vogliamo semplicemente testimoniare che siamo favorevoli all’astensione. Non obblighiamo nessuno a non andare a votare ma ricordiamo semplicemente che c’è anche questa possibilità, che astenersi è un diritto di tutti».
E basta una telefonata per poter dire «No, grazie. Resto a casa». Poi un ragazzo busserà alla porta: «Si sono offerti di recarsi porta a porta per raccogliere le firme di tutti quelli che chiameranno. C’è tempo fino al 6 giugno, poi nelle quarantott’ore successive tutti i consensi saranno pubblicati su Il Giornale. In questo modo diremo alle fazioni politiche e agli elettori che c’è anche chi preferisce non recarsi alle urne. A noi basta questo». Forza Italia quindi non ha dubbi nello scegliere l’astensione: «Del resto la procedura delle firme porta a porta era stata già attuata da Zito durante il consiglio regionale». In questo caso Zito aveva lasciato agli elettori il numero del proprio cellulare, mentre questa volta per esprimere la propria opinione sarà necessario comporre il 392-1457840 oppure il 349-6774764.
Al primo numero risponde Alberto Loi, al secondo Massimiliano Cardamone, ideatori dell’iniziativa e entrambi disponibili a raccogliere la petizione casa per casa, quartiere per quartiere. «Sulla Fecondazione Assistita è possibile votare no, è possibile votare sì, ed è possibile votare un pò no e un pò sì; poi è possibile astenersi». Questo recita il volantino con le prime adesioni: «L’idea - spiega Massimiliano Cardamone - è nata chiacchierando tra amici vicini all’ambiente cattolico e così abbiamo deciso di dare il via a questa singolare raccolta di adesioni».
Proprio due giorni fa Papa Benedetto XVI, nel primo incontro con l’assemblea generale della Cei, è intervenuto nel dibattito sulla fecondazione assistita: «Sono cattolico e per quanto mi riguarda è una questione di fede - continua Scandroglio - ma c’è anche una motivazione forte di coscienza che mi porta a non andare a votare». Sulle polemiche nate dopo le dichiarazioni del Papa, è intervenuto ieri anche Giorgio Bornacin, coordinatore regionale di Alleanza Nazionale: «E’ davvero sconcertante - dice - l’attacco che la sinistra ha mosso nei confronti del Chiesa. Non credo che una materia così delicata possa essere oggetto di propaganda politica». Dello stesso avviso anche il capogruppo dell’Udc Fabio Broglia: «Andare a votare per il referendum significa mettere ai voti la vita e questo non è possibile. Il tema della procreazione non è di destra nè di sinistra».
Intanto un altro movimento anti voto si è attivato: «Ma la nostra - conclude Scandroglio - non è propaganda, vogliamo solo fare sapere ai liguri che c’è anche la libertà di non recarsi alle urne».

Per dire sì all’astensione basta alzare la cornetta del telefono.

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