da Milano
Gli italiani preferiscono la Svizzera, a tal punto da essere gli europei con la più alta percentuale di patrimoni gestiti nella banche della Confederazione. O perlomeno così pare. Per una volta nessun mistero. Dal primo luglio dellanno scorso, anche gli istituti bancari elvetici applicano una trattenuta fiscale sui conti coperti da segreto bancario. Il meccanismo è semplice: come previsto dalla normativa europea, a cui Berna si è adeguata, le autorità svizzere trattengono il 15% sugli interessi maturati e trasferiscono gran parte di questa somma allItalia se il risparmiatore italiano, alla Francia se francese, e così via. Il tutto, ovviamente, nel più rigoroso anonimato riguardo lidentità del correntista.
Ma i dati complessivi sono pubblici, come ha rilevato ieri il direttore dellAssociazione bancaria ticinese Franco Citterio, durante un incontro con la stampa organizzato dal Consolato svizzero di Milano. E a oltre un anno dallintroduzione della norma consentono di fotografare il fenomeno.
I numeri, dunque: la Svizzera ha inviato ai Paesi della Ue ritenute fiscali pari a duecento milioni di euro (circa cento a semestre). Primo beneficiario lItalia che ha ricevuto il 26% del totale, davanti alla Germania che è poco sopra il 20%. Ovvero al nostro erario sono giunti 50 milioni di euro, che sono destinati a raddoppiare quando nel 2011 laliquota sarà portata al 35%. Gli italiani sono più facoltosi dei tedeschi e di qualunque altro popolo europeo, perlomeno nelle banche elvetiche. Già, ma quanto ricchi?
Dati ufficiali non ne esistono, anche perché dovrebbero includere le persone giuridiche, a cui invece non viene applicata limposta europea. Bisogna pertanto procedere per deduzione. In Svizzera vengono amministrati capitali pari a 4.500 miliardi di franchi, di cui circa il 10 per cento in Ticino. E siccome è noto che gli italiani rappresentano oltre i due terzi dei clienti delle banche del Cantone, le loro disponibilità sono valutate a 350 miliardi di franchi svizzeri (circa 220 miliardi di euro). Si tratta di una stima per difetto: considerati i conti negli altri Cantoni è verosimile che il totale si aggiri attorno ai 400 miliardi di franchi svizzeri (oltre 250 miliardi di euro). E la tendenza è al rialzo: sebbene le autorità elvetiche non lo confermino, con la vittoria dellUnione alle legislative di aprile, la fuga di capitali dallItalia sarebbe in aumento.
Di certo la Confederazione ha un occhio di riguardo per il nostro Paese, non solo per le finanze, ma come partner strategico commerciale e industriale, come dimostra Meeting 06, la Conferenza che il 26 e 27ottobre a Genova permetterà a 65 imprenditori elvetici di entrare in rapporti daffari con 85 industriali del Nord Ovest italiano.
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