Fisco, Agenzia del Territorio contro gli immobili «fantasma»

Il direttore Alemanno: «Vengono individuati con procedure automatiche capaci di elaborare informazioni eterogenee, quali immagini territoriali, cartografia vettoriale e dati alfanumerici, relative a tutto il territorio nazionale»

«Procedure automatiche capaci di elaborare informazioni eterogenee, quali immagini territoriali, cartografia vettoriale e dati alfanumerici, relative a tutto il territorio nazionale». Sono quelle utilizzate dall'Agenzia del Territorio per individuare gli immobili fantasma. Lo fa sapere il direttore dell'Agenzia del Territorio, Gabriella Alemanno. «Senza di queste - spiega il direttore dell'Agenzia del Territorio - una verifica puntuale sul territorio di tutti gli immobili non conosciuti al catasto non sarebbe stata percorribile in termini di costi, di risorse umane da impiegare e, soprattutto, di tempi di attuazione». È per questo motivo, afferma la Alemanno, che l'Agenzia del Territorio «ha ideato e realizzato un apposito programma di interventi denominato "Hidden Buildings", la cui importanza è stata riconosciuta anche a livello internazionale». Questo programma, sviluppato con la collaborazione della Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) e con il supporto tecnologico di Sogei, è stato premiato come «miglior prodotto per l'innovazione nella Pubblica Amministrazione, area efficienza» alla 44.ma assemblea del Ciat (Centro Interamericano de Administraciones Tributarias) a Montevideo (Uruguay), cui hanno partecipato le amministrazioni tributarie di 28 Paesi, oltre a nove Paesi ospiti e 19 Organizzazioni internazionali, compresi la Commissione Ue e l'Ocse.


Per individuare gli immobili non registrati al Catasto o quelli «oggetto di interventi edilizi per i quali non è stata effettuata la registrazione al Catasto», l'Agenzia del Territorio ha acquisito «informazioni reali attraverso l'utilizzo delle foto aeree del territorio nazionale» e ha individuato «oltre due milioni di particelle del Catasto Terreni, su cui sono stati identificati immobili non presenti negli archivi del Catasto Edilizio Urbano». I controlli sono stati eseguiti «nel 2009 su 24 province» e «hanno permesso il sostanziale completamento dell'indagine sul territorio nazionale, già effettuata, nel biennio 2007 e 2008, su 77 province».

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