Fisco, pensioni e colf: il governo ha la fiducia

RomaSì allo scudo fiscale, alle nuove pensioni e alla detassazione degli utili reinvestiti. Ieri l’aula della Camera, presente il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, ha concesso la fiducia al governo (294 sì e 186 no) sul decreto anti crisi facendo di fatto passare il provvedimento che contiene la manovra estiva e una nuova infornata di misure per fare ripartire l’economia. Per martedì è previsto il voto definitivo dell’aula di Montecitorio, ma il Senato potrebbe non limitarsi ad approvare il decreto così com’è oggi. Sono infatti possibili modifiche su aspetti che nel merito possono sembrare di dettaglio, ma che in questi ultimi giorni sono stati oggetto di una battaglia politica interna al governo. È il caso delle competenze dei ministero dell’Ambiente sulle autorizzazioni alle aziende in materia di energia. Il ministro Stefania Prestigiacomo ha detto di non essere disposta a rinunciarci e poi ha annunciato un impegno di Palazzo Chigi a restituire le competenze al suo dicastero, già a partire dal passaggio di Palazzo Madama. In sostegno della Prestigiacomo ieri si è di fatto espresso anche il commissario europeo all’Ambiente Stavrosi Dimas avvertendo l’esecutivo italiano che «se c’è un cambio di autorità competente dovrà essere notificato alla Commissione europea», ma il nodo ambiente potrebbe anche essere affrontato in futuro, con un provvedimento ad hoc. Al Senato - rivelano fonti di maggioranza - potrebbero poi rispuntare entrambi i provvedimenti che il presidente della Camera Gianfranco Fini aveva eliminato dal maxiemendamento, quello per la creazione di un mercato unico dell’energia in Europa e la proroga per gli Studi di settore. Ma il governo potrebbe anche decidere di blindare il testo, facendolo approvare definitivamente al Senato. Anche perché i tempi sono stretti. A Palazzo Madama il provvedimento dovrebbe approdare tra mercoledì e giovedì ed è molto probabile un nuovo ricorso alla fiducia.
Anche perché una volta riaperto il testo per risolvere il nodo del ministero dell’Ambiente, potrebbero rispuntare altre richieste. Non sono pochi infatti i capitoli sui quali i singoli dicasteri richiedono modifiche, ad esempio sul pensionamento «obbligatorio» per i dipendenti pubblici a 40 anni, che comprende anche i contributi figurativi. Una misura che penalizzerebbe e farebbe uscire di scena precocemente i medici, che maturano circa sette anni tra studi e tirocini, di contributi figurativi. Ci sono state proteste anche per il mancato reintegro del Fus, il fondo per lo spettacolo. Il provvedimento prevede che parte delle entrate dell’addizionale relativa al materiale pornografico venga assegnata proprio per interventi a favore dello spettacolo.
Dal punto di vista politico, le posizioni dei giorni scorsi sono rimaste immutate. Durante le dichiarazioni di voto è andato in scena un duello tra Pierluigi Bersani - che, con un piglio già da leader di partito, ha accusato il centrodestra di usare il governo per fare consenso - e Giuliano Cazzola del Pdl che ha ironizzato: «voi usate l’opposizione per fare consenso ma come dimostrano i risultati elettorali non ci riuscite».

Polemiche regionali, ma interne al centrodestra con il governatore del Veneto Giancarlo Galan per il mancato inserimento di misure per lo sviluppo del sistema aeroportuale Venezia Treviso. Sul Ponte sullo stretto di Messina, Tremonti e il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli hanno assicurato che l’opera verrà realizzata nei tempi stabiliti: fine lavori nel 2016.

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