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Il fisco "pizzica" anche Ornella Muti

L'attrice, che risulta residente a Montecarlo, ha evaso due milioni di euro. E' stata tradita dall'assunzione di una baby sitter a Roma

Il fisco "pizzica" 
anche Ornella Muti

Roma - Ore 6.20 del mattino, carcere di Caserta. Dopo 17 giorni in cella Sofia Loren esce con un sorriso da star. Ad attenderla ci sono 112 tra giornalisti e fotografi venuti da ogni parte del mondo. Il carcere di Poggioreale diventa il nuovo palcoscenico di Sofia. Il luogo del riscatto. È il giugno 1982 e la Loren, icona nazionale, sente l’abbraccio della folla e del successo. Anche allora l’accusa era evasione fiscale. Ma quelli erano altri tempi. Ora il carcere sembra cosa lontana, ma l’evasione fiscale resta questione scottante. Così scottante che anche Ornella Muti, 26 anni dopo, si ritrova letteralmente a «doverci fare i conti».

Come nella trama di un film che avrebbe di certo preferito interpretare - ma il palcoscenico della vita, si sa, non conosce copioni - l’Ornella nazionale si è ritrovata «incastrata da una baby sitter». L’esistenza di una dimora destinata ad ospitare stabilmente i figli e l’assunzione di una badante «costituiscono indici obiettivi che valgono a radicare sul territorio italiano la sua presenza». Così l’Agenzia delle entrate ha contestato la residenza fiscale fissata dall’attrice a Montecarlo e l’ha condannata in primo grado a pagare un milione di euro (nell’ambito della prima indagine sugli anni di imposta 1995-1998), ma causa la recidività e gli accertamenti delle ultime settimane, la sex symbol italiana avrebbe un nuovo debito (per gli anni 1999-2000), circa 1,3 milioni di euro, che portano il totale a 2,3 milioni. Come cani segugi, i funzionari dell’Agenzia hanno documentato le sue comparsate televisive in Italia, la partecipazione a produzioni cinematografiche nazionali e a sfilate di stilisti nostrani, i viaggi di andata, con ritorno in Italia, da ogni parte del mondo, mai da Montecarlo. E hanno ritenuto l’assunzione di una baby sitter a Roma un elemento decisivo: «È l’indice più significativo della necessità di munirsi di una collaboratrice destinata a sopperire alle assenze della madre: assenze che non possono, come è evidente, avere carattere permanente».

Così la scure che si sta abbattendo su vip e campioni con un’insistenza senza precedenti, è caduta anche sull’avvenente Ornella. La Muti allunga la lista dei «famosi» debitori dello Stato: Valentino Rossi, Fabio Cappello, Mario Cipollini, Lele Mora, Leonardo Del Vecchio, tutti incastrati quest’anno. Con pochi alibi: perché che si tratti di Londra o Montecarlo (già nota per l’evasione di Katia Ricciarelli, Riccardo Cocciante o Luciano Pavarotti) se l’inganno della residenza fiscale c’è, sembra non funzionare più. La Muti contesta: i figli vivono a Roma solo perché lo prevede l’accordo di divorzio col marito. A prova dei suoi legami fuori dall’Italia ci sarebbe la relazione sentimentale con un francese. Ma il pesce è troppo grosso per lasciarselo sfuggire.

E l’Agenzia delle entrate non ha sentito ragioni.

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