Fisso-mobile, la Ue chiede tariffe in calo e subito

È prevista per oggi la decisione sulle tariffe di terminazione mobile che dovrà essere presa dall’Autority per le tlc guidata da Corrado Calabrò. La strada della diminuzione è certamente segnata fino al livello chiesto da Bruxelles (0,98 centesimi per minuto di conversazione) e sarà probabilmente anche anticipata rispetto alla data del 2015 prevista in un primo momento. La soluzione prospettata è dunque quella di un calo progressivo a partire dal 2012 anche se ancora non se ne conosce l’entità. Dovrebbe comunque restare l’asimmetria, limitata nel tempo, nei confronti dell’operatore, considerato nuovo entrante nel mercato delle telefonia mobile, ossia «3 Italia». Il calo tariffario è in realtà una questione tra operatori che su questo fronte sono divisi. Da un lato infatti ci sono Vodafone Wind che spingono per un rinvio della diminuzione delle tariffe, come, dicono, già fatto in Germania e Spagna, dopo l’esborso per l’asta delle frequenze Lte per la realizzazioni delle reti di nuova generazione. Sul polo opposto ci sono invece i gestori della telefonia fissa come Fastweb o Bt che spingono per un taglio che porterebbe beneficio ai loro conti. In mezzo c’è Telecom Italia che ha tanti clienti sul mobile come per il fisso e che non viene dunque danneggiata dal provvedimento.
Più articolata la posizione di «3» che auspica il taglio mantenendo le sue asimmetrie. Secondo «3» infatti il taglio delle tariffe di terminazione porterebbe 1,6 miliardi di risparmio che potrebbero essere proiettati almeno per la metà sugli utenti finali portando così a notevoli risparmi per questi ultimi.

Per quanto riguarda le asimmetrie «3» ha più volte spiegato che non si tratta di un privilegio, ma uguaglianza di trattamento rispetto agli altri operatori che hanno goduto di una terminazione di favore per un tempo significativamente più lungo. Inoltre c’è anche una questione di indisponibilità di banda a 900 Mhz almeno fino alla fine del 2013.

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