Allarme terrorismo: a Fiumicino migliaia di passeggeri «guardati a vista». Non solo. Posti di blocco lungo la Roma-Fiumicino, agli svincoli per le aree sosta, ai varchi doganali, lungo il perimetro da Maccarese a Coccia di Morto. Allindomani del mancato attentato allaeroporto di Glasgow e della scoperta a Londra di due autobomba pronte a esplodere, al Leonardo da Vinci i voli a rischio restano concentrati nellisola F, alle partenze internazionali del terminal C. Fra questi, manco a dirlo, quelli con la Gran Bretagna, Stati Uniti e Israele. Insomma la minaccia di Al Qaida torna a farsi sentire nei primi giorni dellesodo estivo, al rientro dal mini-ponte dei santi Pietro e Paolo che ha visto la partenza di tanti romani per le varie capitali europee.
Nella «zona F», larea tra le più sensibili, i controlli di sicurezza sono particolarmente rigidi nonostante il livello di allarme rimanga moderato. Per molti motivo di preoccupazione: al contrario di quanto accade proprio a Glasgow, Londra, Parigi e Madrid dove il grado di «attenzione» è massimo fin dallagosto scorso, quando venne scoperto un complotto islamico che mirava ad attaccare aerei di linea in volo fra la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. La scala dei livelli di allarme, in particolare, ne conta cinque: allerta debole quando un attentato è considerato poco probabile; allerta moderata, lattentato è possibile ma non probabile; allerta importante quando cè alta possibilità di attentato; allerta grave, lattentato è estremamente probabile; infine allerta critica, quando lattentato è imminente e la minaccia è molto alta. A decidere il grado è il «Centro di analisi antiterrorismo» creato nel 2003 che alle autorità di polizia riunisce i servizi di sicurezza e di intelligence del Bel Paese.
Lisola F viene creata nel 2001 dopo i gravi attentati alle torri gemelle di New York. Nel piano antiterrorismo vengono impiegati tiratori scelti con fucili a puntamento laser appostati su terrazze che si affacciano sullisola stessa. Inoltre i passeggeri (considerati tutti possibili attentatori) e i loro bagagli sono controllati uno a uno da unità cinofile addestrate al rilevamento di esplosivi. A tutto ciò si aggiunge un controllo di video-sorveglianza con telecamere a circuito chiuso, attivo 24 ore su 24, collegato alla sala operativa della Polaria. Completate le operazioni di accettazione resta il body-check mediante metal detector allingresso dell'area transiti. Basterà per scongiurare il peggio? Mentre in tutti gli aeroporti britannici migliaia di agenti antiterrorismo stanno adottando misure definitive eccezionali con la chiusura di tutte le strade che portano ai terminal per impedire lavvicinamento di potenziali kamikaze, regolari (o quasi) i collegamenti tra la capitale e i vari scali del Regno Unito.
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